Centodieci anni fa, il 3 dicembre 1911, nasceva a Milano Nino Rota, tra i più influenti e prolifici compositori della storia del cinema. Erede di una famiglia di musicisti, entrò in conservatorio nel 1923 per poi ritrovarsi nel decennio successivo a scrivere musica per il cinema. Il “debutto” nel 1933 con Treno popolare di Raffaello Mattarazzo. Ma non fu un inizio semplice, tanto che Rota colse al volo l’occasione di andare a insegnare a Taranto e Bari, dove divenne direttore del Conservatorio Piccinini ed ebbe tra i suoi studenti un certo Riccardo Muti.
Rota e le collaborazioni con Visconti, Eduardo, Zeffirelli e l’Oscar con Coppola
Nel corso della sua lunga carriera Rota collaborò con registi come Luchino Visconti, per il quale compose le musiche di Rocco e i suoi fratelli (1960) e Il Gattopardo (1963), Eduardo De Filippo, Mario Monicelli, René Clément, Franco Zeffirelli – sue le musiche di Romeo e Giulietta del 1968 – e Francis Ford Coppola. Per il regista italoamericano compose le musiche de Il padrino e Il padrino-Parte II (1974) con cui Rota vinse il Premio Oscar condividendolo con Carmine Coppola. Il compositore si concesse anche qualche incursione televisiva, firmando le musiche per lo sceneggiato Il giornalino di Gian Burrasca, compresa la canzone Viva la pappa col pomodoro su testo di Lina Wertmüller e cantata dalla protagonista Rita Pavone.
Rota e Fellini, un sodalizio durato 30 anni
Quello tra Rota e Fellini fu più di un sodalizio artistico. I due furono amici per 30 anni, fino alla scomparsa del compositore nel 1979. Rota compose le colonne sonore di quasi tutti i suoi film: Lo sceicco bianco, La strada, 8½, La dolce vita, I vitelloni e Amarcord. Un rapporto intimo che emerge da una lettera inviata dal regista al compositore e conservata all’Archivio Rota della Fondazione Cini di Venezia. «Ninetto carissimo», scrive Fellini presumibilmente tra il 1950 e il 1952. «Ma quando ritorni? Scusa se ti scrivo a macchina e così in ritardo ma io ho una calligrafia illeggibile. Non ti ho risposto subito alla tua prima cartolina, ma ti penso spesso e qualche volta faccio anche delle chiacchieratine con te». E poi citando la moglie Giulietta Masin, aggiunge: «Anche la patatina ti saluta tanto e quando parla di te ha sulle labbra un sorriso misterioso da buona fatina. Ciao Nino caro, a presto». Per i funerali di Fellini, Giulietta Masina chiese al trombettista Mauro Maur di suonare il tema Improvviso dell’Angelo di Nino Rota nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma. Tag43 vi dà il buongiorno con le musiche memorabili di Amarcord.