Oggi 29 aprile si celebra la Giornata Internazionale della Danza promossa dall’International Dance Council dell’Unesco. La data è stata scelta per ricordare la nascita di Jean-Georges Noverre (1727-1810), il più grande coreografo della sua epoca e creatore del balletto moderno.
Il messaggio di Kang Sue-Jin per la Giornata internazionale della danza
Quest’anno, 40esimo anniversario dell’istituzione della Giornata, il consueto messaggio è stato assegnato a Kang Sue-Jin, danzatrice e direttrice artistica del Korean National Ballet. «La catastrofe del Covid-19 ha fermato la vita libera come la conoscevamo ed essere in mezzo a questa tragedia ci fa ripensare il significato di “danza” e “danzatori”.», ha scritto la ballerina. «In un lontano passato, la danza era un mezzo primordiale di espressione e di comunicazione gestuale; è divenuta un’arte performativa che ha commosso l’anima e ispirato il pubblico. È un’arte del momento che è difficile riportare alla sua forma originale una volta completata perché è creata con tutto il corpo e l’anima. La danza è fatta di momenti effimeri, che obbliga i ballerini a essere in movimento per sempre».

Eppure, il Covid-19, continua Kang Sue-Jin, «ha limitato e persino bloccato l’arte della danza nella sua forma originale. Nonostante la situazione stia migliorando, gli spettacoli di danza sono ancora soggetti a molte restrizioni. Questo ci fa custodire i preziosi ricordi di tempi in cui la danza e i ballerini brillavano come gioielli, trasmettendo l’angoscia e l’ansia umana, la volontà e la speranza di vita, e hanno illuminato il mondo. Allo stesso modo, è importante ricordare che secoli dopo la peste che colpì l’Europa, il balletto Giselle che raffigurava l’amore oltre la morte andò in scena all’Opera di Parigi il 28 giugno 1841 riportando uno straordinario successo. Da allora, Giselle è stata rappresentata in tutta Europa e in tutto il mondo per confortare e incoraggiare. Capisco un altro elemento quell’opera, dimostrato per la prima volta in quella stessa rappresentazione: il magnifico spirito di una ballerina che cerca di sfuggire la gravità delle sofferenze del mondo. Il pubblico isolato e stanco ha bisogno dell’empatia e del conforto dei ballerini. Come ballerini, noi crediamo che il battito delle nostre ali dia speranza ai cuori di chi ama l’arte della danza e dà loro il coraggio di superare questa pandemia».
Marta Gonzales e il potere della danza
Tag43 per celebrare il potere della danza vi dà il buongiorno con il video di Marta Gonzales, prima ballerina negli Anni 60 del New York City Ballet e scomparsa nel 2019. Alla danzatrice, nonostante fosse affetta da Alzheimer, bastarono poche note del Lago dei Cigni di Čajkovskij per ricordare quei battiti di “ali” che caratterizzano la celebre coreografia di Petipa.