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Il 28 novembre 1969 usciva in Usa Let It Bleed dei Rolling Stones

Il 28 novembre 1969 usciva negli Usa Let It Bleed dei Rolling Stones, ultimo album con Brian Jones. Tag43 vi dà il buongiorno sulle note di You Can’t Always Get What You Want.

28 Novembre 2022 04:37 Redazione
Il 28 novembre 1969 usciva in Usa Let It Bleed dei Rolling Stones

Il 28 novembre 1969 usciva negli Stati Uniti Let It Bleed dei Rolling Stones, con cui la band confermò il successo ottenuto un anno prima con Sympathy for the Devil. Il disco raggiunse la prima posizione delle classifiche britanniche (spodestando Abbey Road dei Beatles) e la terza posizione in quelle Usa.

Il 28 novembre 1969 usciva in Usa Let It Bleed dei Rolling Stones
Anita Pallenberg e Brian Jones (Getty Images).

Let it Bleed è l’ultimo album con Brian Jones

Let it Bleed, letteralmente ‘lascia che sanguini, è il secondo di quattro di album – Beggars Banquet, Let It Bleed, Sticky Fingers ed Exile on Main St. – considerati quasi all’unanimità i migliori degli Stones. È l’ultimo disco con Brian Jones, presente solo nei brani Midnight Rambler (percussioni) e You Got the Silver (autoharp), scritta da Keith Richards per la fidanzata Anita Pallenberg, ex di Jones, e inserita nella colonna sonora di Zabriskie Point di Michelangelo Antonioni. Ed è il primo con Mick Taylor, chiamato al posto di Jones e rimasto nel gruppo fino al 1974.

 

La cacciata e la morte di Jones

Oltre alle incomprensioni e alle divergenze musicali con gli altri membri della band, a causa di alcuni problemi con la giustizia britannica Jones non aveva ottenuto il visto per gli States e quindi non avrebbe potuto seguire il gruppo nella tournée Usa. Così nel giugno 1969 venne cacciato. Un mese dopo morì affogato nella piscina di casa sotto l’effetto di droghe. Due giorni dopo, il 5 luglio, il concerto gratuito a Hyde Park organizzato dagli Stones per presentare al pubblico il nuovo chitarrista si trasformò in una commemorazione. Alla cerimonia funebre di Jones però parteciparono solo Bill Wyman e Charlie Watts. Keith Richards e Mick Jagger non si fecero vedere. Jagger negli stessi mesi volò in Australia per le riprese del film I fratelli Kelly interrompendo le registrazioni iniziate nel febbraio 1969 negli Olympic Sound Studios di Londra.

Il 28 novembre 1969 usciva in Usa Let It Bleed dei Rolling Stones
Mick Jagger e Mick Taylor durante il concerto a Hyde Park dopo la morte di Jones (Getty Images).

La fine del flower power e delle illusioni Anni 60

Il disco riflette non solo il difficile momento attraversato del gruppo ma anche la fine di un’era. Solo un anno prima, nel 1968, erano stati uccisi Robert Kennedy e Martin Luther King. Tra l’8 e il 9 agosto la Manson Family aveva massacrato a Cielo Drive cinque persone tra cui Sharon Tate, la moglie di Roman Polansky incinta di otto mesi. Pochi giorni dopo si tenne il festival di Woodstook, canto del cigno dell’epoca hippy all’insegna del Peace and Love. Senza dimenticare l’Altamont Free Concert del 6 dicembre 1969: mentre gli Stones si trovavano sul palco, gli Hell’s Angels uccidevano a coltellate il giovane afroamericano Meredith Hunter tra il pubblico.

Il 28 novembre 1969 usciva in Usa Let It Bleed dei Rolling Stones
La copertina di Let it Bleed.

 

Che Let it Bleed colga perfettamente le paure, le ansie e lo smarrimento di quel periodo si capisce anche dai testi. Persino la ballata You Can’t Always Get What You Want, che Jagger aveva scritto un anno prima, racconta la delusione di un manifestante di fronte al crollo degli ideali degli Anni 60: «And I went down to the demonstration/To get my fair share of abuse/Singing, “We’re gonna vent our frustration/If we don’t we’re gonna blow a fifty-amp fuse» (sono andato alla dimostrazione per ottenere la mia giusta dose di abusi cantando “sfogheremo la nostra frustrazione se non lo facciamo faremo saltare una miccia da 50 ampère”). Lo stesso ritornello invita al crudo realismo: «Non puoi sempre ottenere quel che vuoi». Non a caso la canzone fu usata nella colonna sonora de Il grande freddo del 1983. Midnight Rambler invece è ispirata dalle gesta del cosiddetto “strangolatore di Boston” Albert DeSalvo che aveva terrorizzato la città fino a pochi anni prima uccidendo e violentando almeno 13 donne. Tag43 vi dà il buongiorno sulle note di You Can’t Always Get What You Want.

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