Il 28 marzo 1943 moriva Sergej Rachmaninov

Redazione
28/03/2022

Il 28 marzo 1943 moriva Sergej Rachmaninov. Tag43 vi augura il buongiorno con il video del concerto per piano n. 3 del compositore tratto dal film Shine.

Il 28 marzo 1943 moriva Sergej Rachmaninov

Il 28 marzo 1943 moriva Sergej Rachmaninov, pianista e compositore, direttore d’orchestra di fama mondiale. Nato nel 1873, in Russia, a Onega, come affermava, o a Semonovo, come indicato negli atti ufficiali, fu poi naturalizzato statunitense. Si accostò al pianoforte a quattro anni, grazie alla madre e al nonno paterno. A sei ebbe la prima lezione di piano con Anna Dmitrevna Ornazkaja, diplomata del conservatorio di San Pietroburgo. Fu lei ad accorgersi del talento e a raccomandarlo per una borsa di studio presso l’istituto. Nel 1882, Rachmaninov si trasferì a San Pietroburgo con i genitori, ma qui iniziarono i problemi. Il padre infatti sperperò il patrimonio di famiglia, salvo poi abbandonare moglie e figli. Per fare in modo che le precarie condizioni economiche non incidessero sul suo futuro musicale, Sergej fu affidato a Nikolaj Sergeevič Zverev, che era stato il suo primo insegnante, e fu mandato a Mosca. Vivendo a casa del maestro, ebbe modo di conoscere vari musicisti, incluso Čajkovskij.

Il 28 marzo 1943 moriva Sergej Rachmaninov
Sergey Rachmaninov nel 1943 (Getty Images)

Sergej Rachmaninov, dal talento al pianoforte fino alla passione per la composizione

Il rapporto con  Zverev, si chiuse, quando, adolescente, Rachmaninov espresse il desiderio di dedicarsi alla composizione. Il suo insegnante, riconoscendogli un grande talento come interprete, non voleva sprecasse il suo tempo facendo altro. Nel 1887, Rachmaninov terminò le partiture di tre Notturni, una Suite e lo Scherzo in Fa maggiore per orchestra. Le sue migliori composizioni giovanili risalgono però al biennio 1890-1891. Si diplomò in pianoforte con un anno di anticipo, presentando la Sonata Waldstein di Beethoven e il primo tempo della Sonata n. 2 di Chopin. Continuò a studiare come compositore. Il 30 gennaio 1892 partecipò al suo primo concerto ufficiale ed eseguì anche due delle sue composizioni. Per il diploma in composizione, gli fu dato come soggetto Aleko, su testo di Vladimir Ivanovič Nemirovič-Dančenko dal poema Gli zingari di Puškin. In due settimane, Rachmaninov scrisse l’opera, inclusa l’orchestrazione, ottenendo il massimo dei voti e la Gran Medaglia d’Oro. Poco dopo scrisse anche il Preludio in do diesis minore, che nel tempo sarebbe diventato uno dei suoi lavori più noti. La prima di Aleko si tenne il 9 maggio 1893 al Teatro Bol’šoj. Fu un successo. Rachmaninov pubblicò il lavoro e il Preludio. Nello stesso anno scrisse la Suite n. 1, Due pezzi per violino e pianoforte e La roccia. Il suo talento si impose rapidamente all’attenzione internazionale, per le composizioni e per i concerti. Scritti i Sei canti op. 8 per voce e pianoforte, Rachmaninov fu profondamente colpito dalla notizia della morte di Zverev e di quella di Čajkovskij. Nel 1895 scrisse la sua Prima sinfonia. La prima si tenne il 15 marzo 1897, a San Pietroburgo. Mal diretta, l’esecuzione fu un disastro.  Per Rachmaninov seguirono tre anni di depressione.

Il 28 marzo 1943 moriva Sergej Rachmaninov
Sergei Rachmaninov al Piccadilly Hotel a Londra (Getty Images)

Non solo piano e composizione, Sergej Rachmaninov alla direzione d’orchestra

In questo periodo accettò l’incarico di secondo direttore di una compagnia operistica privata di Mosca. Nel 1899 ebbe una scrittura con la Royal Philharmonic Society di Londra come direttore e pianista. Furono necessarie le attente cure di Nikolaj Dahl, specialista in ipnoterapia e grande amante della musica, per restituirgli la fiducia in sé che aveva perduto, facendolo così tornare alla composizione. Nel 1901, terminò il secondo concerto per pianoforte e orchestra, che ebbe grande successo. Seguirono poi molti altri lavori, come la seconda Suite per due pianoforti, la cantata La primavera e la Sonata per violoncello e pianoforte. Innamorato della cugina Natalija e ricambiato, grazie a un permesso speciale, necessario a causa del legame di parentela, la sposò nel 1902. L’anno dopo la coppia ebbe la prima figlia. Ingaggiato dal Bol’šoj, nel 1904, per il teatro scrisse Francesca da Rimini e Il cavaliere avaro. Con la rappresentazione di Rusalka, sorprese il pubblico, dirigendo in piedi. Insieme alla famiglia si recò in Italia, poi in Germania. Nel frattempo scrisse Monna Vanna, che non  terminò perché i diritti del testo erano stati ceduti dall’autore a un altro compositore. Tornato a Mosca, concluse la seconda sinfonia. Fu poi il turno de L’isola dei morti. Nel 1909, scelse il terzo concerto per pianoforte, per il suo debutto a New York. Il tour in America fu fortunato ma Rachmaninov sentì, profonda, la nostalgia della Russia. In vacanza a Roma iniziò la seconda sonata per pianoforte e la sinfonia corale Le campane. Durante la prima guerra mondiale, si trasferì per qualche mese in Finlandia. Compose poi gli Études-Tableaux, Op. 39 per pianoforte. La Rivoluzione d’ottobre spinse Rachmaninov a tenere il suo ultimo concerto a Mosca devolvendo il compenso ai prigionieri politici da poco scarcerati. Dopo l’uccisione dei Romanov, Rachamninov decise di lasciare la Russia, insieme a tutta la famiglia. Abbandonò il Paese, per sempre, il 23 dicembre 1917, e dopo una serie di concerti in Europa, scelse come meta l’America.

Il 28 marzo 1943 moriva Sergej Rachmaninov
Sergei Rachmaninov nel 1929 (Getty Images)

Sergei Rachmaninov, russo nel cuore ma naturalizzato statunitense

Dopo numerosi concerti, Rachmaninov, nel 1929 registrò il suo secondo concerto per pianoforte con la Philadelphia Orchestra. Acquistò quindi un terreno in Svizzera e vi fece edificare una villa. Quando, nel 1933, gli Stati Uniti riconobbero l’Unione Sovietica, Rachmaninov in un’intervista dichiarò disse di sentirsi suddito dello zar. E così il nuovo governo sovietico boicottò i suoi lavori.  Nel 1936 scrisse la sua Terza sinfonia. L’11 agosto 1939 – era a Lucerna – fu la data del suo ultimo concerto in Europa. Poi lasciò l’Europa per l’America, dove concluse la partitura delle Danze sinfoniche. A distanza, sostenne comunque il suo Paese, quando sopraggiunsero notizie sull’avanzata dei tedeschi. Raccolse anche fondi. Il 18 dicembre 1942, a New York, tenne il suo ultimo concerto. Il primo  febbraio 1943, Rachmaninov e la moglie diventarono cittadini statunitensi. Affetto da un carcinoma del polmone e poi da una serie di melanomi, Rachmaninov si spense il 28 marzo 1943 nella sua casa di Beverly Hills. Tag43 vi augura il buongiorno con il video del concerto per piano n. 3 del compositore tratto dal film Shine, uscito nel 1996 fu diretto da Scott Hicks, con Geoffrey Rush come protagonista.