Oggi 27 marzo compie 60 anni uno dei più grandi geni della storia recente di Hollywood: Quentin Tarantino. Con la sua filmografia eravamo rimasti a C’era una volta… a Hollywood, nona fatica dietro alla macchina da presa. Ne manca dunque solo una alla fatidica soglia delle dieci pellicole dirette, già indicata da Tarantino come capolinea della carriera. Del suo prossimo film, che potrebbe essere l’ultimo, è già trapelato il titolo: Movie Critic. Nella speranza che il buon Quentin ci ripensi, l’attesa sta già crescendo.
La passione per il cinema, in ogni sua forma
Nato il 27 marzo 1963 a Knoxville, Tennessee, ma cresciuto in California a pane e spaghetti-western, Tarantino scrisse a soli 14 anni una sceneggiatura di un film mai realizzato, intitolata Captain Peachfuzz and the Anchovy Bandit. Ma il seme era stato gettato: mollati gli studi per lavorare come maschera in un cinema a luci rosse di Torrance, successivamente iniziò a prendere lezioni di recitazione. Cinema in ogni salsa nella vita del giovane Quentin: è notorio infatti che abbia lavorato, prima in modo saltuario e poi fisso, presso il videonoleggio Video Archives di Manhattan Beach, nell’area di Los Angeles. «Non sono diventato un cinefilo perché lavoravo lì. È il contrario: mi hanno preso a lavorare in quel posto perché di cinema sapevo tutto», ricorderà poi. Risale a questo periodo My Best Friend’s Birthday, primo film diretto con pochi mezzi e andato perlopiù perduto.

Prima sceneggiatore, poi regista di successo
Prima che alla macchina da presa, Tarantino si è affermato come sceneggiatore. Sua (e di Roger Avary) la sceneggiatura di Una vita al massimo, girato nel 1987 da Tony Scott. Ma anche quella di Assassini nati, pellicola poi portata sul grande schermo nel 1994 da Oliver Stone. Quattro anni prima, Tarantino aveva inoltre scritto Dal tramonto all’alba, ceduto poi all’amico Robert Rodriguez. Sfolgorante l’esordio alla macchina da presa: Le iene, girato in sole cinque settimane nell’estate del 1991, un enorme successo con tutti gli stilemi tarantiani, a partire dal sangue in abbondanza. Corteggiato a quel punto dall’intera Hollywood, iniziò a lavorare al secondo film della carriera: Pulp Fiction, sorprendente intreccio capace di vincere la Palma d’oro al Festival di Cannes 1994 e l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale.
Il cinema citazionista di Tarantino
Nel 1997 ecco Jackie Brown, primo film basato su una sceneggiatura non originale (adattamento del romanzo Punch al rum), seguito da una pausa dalla regia durata sei anni. Al ritorno alla macchina da presa, una pellicola talmente lunga da dover essere divisa in due: Kill Bill: Volume 1 e Kill Bill: Volume 2, revenge movie ispirato ai film di kung fu di Hong Kong, con protagonista la musa Uma Thurman. In seguito Tarantino e Rodriguez, rifacendosi al cinema “double feature”” e alle pellicole a basso costo che avevano caratterizzato la loro gioventù, realizzarono un film in due episodi, dagli effetti speciali volutamente volutamente grossolani: Grindhouse, composto da A prova di morte (diretto da Tarantino) e Planet Terror (da Rodriguez). Poi Tarantino rispolverò dal cassetto un progetto di lunga data: Bastardi senza gloria, ispirato a Quel maledetto treno blindato di Enzo G. Castellari, uscito negli Stati Uniti con il titolo The Inglorious Bastards. Con oltre 313 milioni di dollari incassati in tutto il mondo, la pellicola si rivelerà il più grande successo commerciale di Tarantino fino a quel momento.
Il progetto seguente di Quentin Tarantino fu Django Unchained, questa volta ispirato allo spaghetti-western Django, protagonista Franco Nero: secondo Oscar per la migliore sceneggiatura originale.
Verso l’ultima pellicola della carriera?
A fine 2015 ecco l’uscita di un altri film con ambientazione western, The Hateful Eight, seguito nel 2019 da C’era una volta a… Hollywood, pellicola “revisionista” in cui ha deciso di rendere giustizia alla povera Sharon Tate, facendo carneficina dei giovani adepti della “Family” di Charles Manson. Per ora, come detto, siamo a nove. Il decimo film di Tarantino, è trapelato, si chiamerà Movie Critic, avrà una protagonista femminile pare ispirata a Pauline Kael (che era appunto critica cinematografica) e sarà ambientato nella Los Angeles degli Anni 70.

In attesa di sapere se e come finirà la carriera da regista di Tarantino, Tag43 vi dà il buongiorno con la scena che ne ha segnato l’inizio: quella de Le iene, in cui tra l’altro recita nel ruolo di Mr. Brown.