Mentre il corteo di Roma si prepara a partire, per le celebrazioni per il 25 Aprile, è subito polemica per la presenza di alcuni striscioni contro la Nato, oltre che contro la Russia. Una nuova tensione dopo quelle generatesi nei giorni precedenti, con l’Associazione nazionale partigiani d’Italia a doversi difendere da numerose accuse. Immediata la reazione del presidente di Anpi Roma e Lazio, Fabrizio De Sanctis, che ha preso le distanze. Nei giorni scorsi c’erano stati molti botta e risposta, tra le polemiche su manifesti e bandiere al presidente Pagliarulo che si è difeso dalle accuse di essere un «putiniano».

Lo striscione di Rifondazione comunista: «Basta guerre. Contro Putin e contro la Nato»
Il corteo per celebrare il 25 Aprile, giorno della Festa della Liberazione, è partito da Roma sulle note di Bella Ciao. Tanti gli striscioni presenti, con l’Anpi a fare da apri pista, con i suoi tricolori. Presenti anche molte bandiere della pace e di Emergency. C’è stato spazio, però, anche per polemiche e accuse. Rifondazione comunista si è presentata con uno striscione contro gli Usa e l’Alleanza atlantica. «Basta guerre, contro Putin e contro la Nato», si legge sul grande cartello esposto in largo Bompiani. E poco dopo ne compare un altro, uno stendardo con la raffigurazione della morte che imbraccia una falce e indossa la bandiera degli Stati Uniti d’America come mantello.

La replica dell’Anci: «Bandiere inopportune»
La reazione dell’Anci è stata immediata. Fabrizio De Sanctis, il presidente provinciale della sezione di Roma, ha preso le distante: «Non condivido queste bandiere, sono inopportune. Adesso ce ne occuperemo. Siamo grati agli alleati e alle migliaia di giovani statunitensi morti per la liberazione dell’Italia». E prosegue: «Vogliamo mantenere il senso di festa nazionale fondamentale del nostro paese e il senso di commozione per i caduti della Resistenza. Abbiamo sempre condannato l’occupazione di uno Stato sovrano. Il tema centrale è la pace. Noi siamo contro l’invio delle armi e il riarmo dell’Europa».