Il 24 marzo 1973 usciva in Europa l’album The Dark Side Of The Moon dei Pink Floyd

Redazione
24/03/2022

Il 24 marzo 1973 usciva in Europa l’album The Dark Side Of The Moon dei Pink Floyd. Tag43 vi augura il buongiorno con il brano Us and Them, prima traccia registrata del disco.

Il 24 marzo 1973 usciva in Europa l’album The Dark Side Of The Moon dei Pink Floyd

Il 24 marzo 1973 usciva in Europa The Dark Side of the Moon, ottavo album in studio dei Pink Floyd, considerato uno dei capolavori della storia del rock. Con circa 50 milioni di copie è uno dei dischi più venduti di sempre ed è al secondo posto della lista Definitive 200 Albums of All Time, stilata dalla National Association of Recording Merchandisers. Non solo. É entrato nel Guinness dei primati per la permanenza in classifica, con 736 settimane: ne uscì, infatti, 25 anni dopo esservi entrato, a luglio 1988. È rimasto nella Top 200 americana per quasi 900 settimane, rientrando poi nella Top 20 nel 2014.

Il 24 marzo 1973 usciva in Europa l’album The Dark Side Of The Moon dei Pink Floyd
Roger Waters,nel “Dark Side Of The Moon Tour” presso lo Shanghai Grand Stage, in Cina nel 2007. (Getty Images)

La nascita dell’album The Dark side of the moon dei Pink Floyd

A dicembre del 1971, mentre erano in tour per il lancio di Meddle, i membri della band iniziarono a pensare alla stesura di nuove canzoni. Nel corso di una riunione a casa del batterista Nick Mason, il bassista Roger Waters lanciò l’idea di un disco su temi capaci di far «arrabbiare la gente», a partire dalla follia dell’ex membro del gruppo Syd Barrett. Non un semplice album, dunque, ma un’opera concettuale, come The Man and The Journey, che il gruppo eseguiva in concerto già dal 1969. E un tema unico a legare i brani. Così, il gruppo iniziò a lavorare alle composizioni. Waters registrò i primi demo in un piccolo capanno nel giardino di casa sua, ad Islington. Nei nuovi brani, entrarono anche elementi di pezzi già pronti ma rimasti inutilizzati, da Breathe, il cui inizio rimanda a un lavoro di Waters e Ron Geesin per la colonna sonora del documentario The Body, fino a Us and Them, che, nella struttura, richiama, una composizione per piano scritta da Richard Wright per il film Zabriskie Point. Le prove furono effettuate a Londra, prima in un magazzino dei Rolling Stones, poi al Rainbow Theatre.

Il titolo scelto per l’album fu The Dark Side of the Moon, ma poiché era già stato usato dai Medicine Head, fu temporaneamente sostituito con Eclipse. Lo scarso successo del lavoro dell’altra band consentì poi di tornare all’idea originaria e, con questo nome, fu presentato al Dome di Brighton il 20 gennaio del 1972. Circa un mese dopo, il 17 febbraio 1972, l’album ribattezzato Dark Side of the Moon: A Piece for Assorted Lunatics, fu presentato alla stampa, ottenendo ottime critiche. E il successo fu consacrato nel successivo tour, in cui i brani furono eseguiti, seguendo l’ordine che avrebbero poi avuto nell’album ma con alcune differenze sostanziali, dall’assenza di sintetizzatori in On the Run alla lettura di passi biblici al posto della voce di Clare Torry in The Great Gig in the Sky. Nel corso del Dark Side of the Moon Tour, tra 1972 e 1973, il lavoro fu ulteriormente affinato. Per una serie di impegni, inclusa la colonna sonora del film La Vallée di Barbet Schroeder in Francia, le registrazioni furono effettuate agli Abbey Road Studios di Londra, dal 24 maggio al 25 giugno 1972, per poi essere terminate il 9 gennaio 1973, dopo l’uscita di Pink Floyd: Live at Pompeii. L’album conquistò la scena, sin dalla sua pubblicazione. Fu, per una settimana, in testa alla statunitense Top LPs & Tapes. E poi rimase in classifica dal 1973 al 1988. Nel 2014, raggiunse le 1100 settimane nella US Top Catalog. Furono estratti due singoli, Money e Time/Us and Them. Dagli Anni 90, circola la storia che vuole l’album concepito come colonna sonora de Il mago di Oz, il film del ’39 di Victor Fleming: una leggenda metropolitana. Per i 40 anni del disco, nel 2013, la band ne ha offerto l’ascolto in streaming, invitando i fan su Twitter  a pubblicare ricordi e pensieri con l’hashtag #darkside40.

Il 24 marzo 1973 usciva in Europa l’album The Dark Side Of The Moon dei Pink Floyd
I Pink Floyd in uno scatto d’epoca (foto dai social)

I temi e le voci nell’album The Dark side of the moon dei Pink Floyd

«There is no dark side of the moon really. Matter of fact it’s all dark», ossia «In realtà non esiste un lato oscuro della luna. Di fatto è tutta scura», è la frase pronunciata alla fine del brano Eclipse, come chiusura dell’opera. Sintetizza la filosofia dell’intero album, che ha il suo cuore nel tema dell’alienazione mentale e con argomenti ad essa correlati. A recitare il verso non è un membro della band, ma Gerry O’Driscoll, curstode irlandese degli Abbey Road Studios. Molte delle voci che si sentono nell’album sono di persone che frequentavano gli studios in quel  periodo. La risata in Speak to Me e Brain Damage è di Peter Watts, padre dell’attrice Naomi Watts, road manager, morto poi di overdose nel 1976: è ritratto nel retro di copertina di Ummagumma. Tra le voci anche quelle di Paul e Linda McCartney, intervistati, che però non furono incluse nell’album. In lontananza, nella fase pronunciata da Gerry O’Driscoll, si sente, strumentale, Ticket To Ride dei Beatles. Nel singolo Money, a dare ritmo alla composizione, sono anche i rumori di registratore di cassa e monete, opera del tecnico del suono Alan Parsons, che fu premiato con un Grammy Award. In The Great Gig in the Sky, affascina la voce di Clare Torry, che per l’impegno fu pagata solo 30 sterline una tantum, a fronte degli incassi milionari della band: si rifece nel 2004, citando in giudizio il gruppo e ottenendo i crediti della canzone condivisi con Richard Wright e un ben più adeguato compenso, mai reso pubblico.

Il 24 marzo 1973 usciva in Europa l’album The Dark Side Of The Moon dei Pink Floyd
Visitatori di fronte all’installazione dedicata a “The Dark Side of the Moon” alla mostra “The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains”, al Macro, a Roma, nel 2018 (Getty Images)

I simboli sulla copertina dell’album The Dark side of the moon

Il prisma, che campeggia al centro della copertina dell’album, fu ideato da George Hardie e da uno dei soci-fondatori dello studio grafico Hipgnosis, il maestro Storm Thorgerson. Lo studio aveva presentato altri sei disegni. Il prisma su fondo nero richiamava l’uso delle luci della  band nei live, decisamente all’avanguardia per l’epoca. A richiedere il tipo di grafica, distante dai lavori precedenti, fu Richard Wright. All’interno della custodia, la rappresentazione del battito cardiaco voluta da Roger Waters. Tag43 vi augura il buongiorno con il il video, girato al Live at Earl’s Court London nel 1994, del brano Us and Them che fu la prima traccia registrata dell’album.