Il 24 febbraio 2003 moriva Alberto Sordi, le frasi celebri dell’attore romano

Redazione
24/02/2022

Il 24 febbraio 2003 moriva Alberto Sordi. Tag43, vi augura il buongiorno con una selezione di frasi tratte dalle canzoni e dai film più celebri dell'attore romano.

Il 24 febbraio 2003 moriva Alberto Sordi, le frasi celebri dell’attore romano

«Sor marchese, è l’ora». È una battuta del film Il Marchese del Grillo ad essere riportata sulla tomba di Alberto Sordi al cimitero monumentale del Verano, a Roma. L’attore aveva 82 anni quando è morto. Era il 24 febbraio 2003. La frase scolpita sulla lapide è una delle sue più note. Ma sono tante quelle diventate veri e propri diventate cult, ormai parte del linguaggio comune. Ecco una selezione delle dieci più amate.

Le 10 frasi di Alberto Sordi che hanno fatto la storia del cinema (e non solo)

Un americano a Roma, un solo ciak per la scena cult

«Maccaroni… questa è robba da carettieri! Io non magno macaroni, io so’ amerecano so’!… Vino rosso, io non bevo vino rosso… Puah! Mazza che zozzeria! Gli amerecani ahò! Maccarone… m’hai provocato e io te distruggo adesso, maccarone! Io me te magno! », è una delle battute più famose di Un americano a Roma, film diretto da Steno nel 1954. Sordi è Nando Mericoni. La scena dei maccaroni, divenuta una sequenza cult del cinema italiano, fu girata in un ciak. Almeno così raccontava Sordi.

Il vigile: «È più duro lavorare o guardare gli altri che lavorano?»

«Tu mi rimproveri che in questi quattro anni non ho fatto niente, ma per un uomo come me è più duro lavorare o guardare gli altri che lavorano?». Dilemma interessante quello posto da Sordi, come Otello Celletti, nel film del 1960 Il vigile diretto da Luigi Zampa. Immediata e chiara la risposta del figlio di Otello: «A papà è più duro lavorare!».

Il 24 febbraio 2003 moriva Alberto Sordi
Il vigile (foto da YouTube)

Il medico della mutua, Sordi anche sceneggiatore

«Tutto fa male, signorina. La vita fa male» è una delle massime del dottor Guido Tersilli, interpretato da Alberto Sordi nel film Il medico della mutua, diretto nel 1968 da Luigi Zampa, tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe D’Agata. Sordi ha partecipato anche alla stesura della sceneggiatura.

Il 24 febbraio 2003 moriva Alberto Sordi
Il medico della mutua (foto da YouTube)

Nell’anno del Signore, la dura predica rivolta al popolo

«Popolo, ma che te sei messo in testa? Ma che vuoi? Vuoi comanna’ te? E chi sei? Sei papa? Sei cardinale? O sei barone? Ma se non sei manco barone chi sei? Sei tutti l’altri! E tutti l’altri chi so’? Rispondi! Rispondi a me, invece di assalta’ i castelli! So’ li avanzi de li papi, de li cardinali, de li baroni, e l’avanzi che so’? So’ monnezza! Popolo, sei ’na monnezza! E vuoi mette’ bocca? Ma se non c’è nessuno che ti dice, quando t’alzi la mattina, quello che devi fa’, dove sbatti la testa? Che ne sai? Sei andato a scuola? Sai distingue’ il pro e il contro? Tu non sai manco qual è la fortuna tua, perché sei ’na monnezza!». È una predica dura, dal profondo sapore politico, quella che fa al popolo Alberto Sordi, nei panni del frate mandato a Castel Sant’Angelo, dove sono imprigionati i carbonari Targhini e Montanari, affinché si confessino prima dell’esecuzione. Il film è Nell’anno del Signore di Luigi Magni, girato nel 1969 e basato sull’esecuzione capitale, realmente avvenuta, dei due carbonari nella Roma papalina.

Il 24 febbraio 2003 moriva Alberto Sordi
Nell’anno del Signore (foto da YouTube)

Finché c’è guerra, c’è speranza, il rimprovero alla famiglia

Ancora una  “predica”, questa volta alla famiglia e, attraverso essa al pubblico. Alberto Sordi è Pietro Chiocca, ex commerciante di pompe idrualiche passato alla vendita di armi, nel film del 1974 Finché c’è guerra c’è speranza, di cui l’attore è anche regista: «Perché vedete… le guerre non le fanno solo i fabbricanti d’armi e i commessi viaggiatori che le vendono. Ma anche le persone come voi, le famiglie come la vostra che vogliono vogliono vogliono e non si accontentano mai! Le ville, le macchine, le moto, le feste, il cavallo, gli anellini, i braccialetti, le pellicce e tutti i cazzi che ve se fregano!… costano molto, e per procurarsele qualcuno bisogna depredare!».

Il 24 febbraio 2003 moriva Alberto Sordi
Finché c’è guerra c’è speranza (foto da YouTube)

Un borghese piccolo piccolo, Sordi impiegato prossimo alla pensione

«Pensa a te, Mario, pensa solo a te! Ricordati che in questo mondo basta fare sì con gli occhi e no con la testa, che c’è sempre uno pronto che ti pugnala nella schiena. D’altronde io e tua madre siamo soddisfatti: abbiamo un figlio ragioniere, che vogliamo di più? Per noi gli altri non esistono. Tu ormai sei sistemato, noi siamo vecchi: non c’abbiamo altre ambizioni. Tutto quello che vogliamo è morire in pace, con la coscienza a posto». Alberto Sordi è Giovanni Vivaldi, impiegato ministeriale prossimo alla pensione, nel film del 1977 Un borghese piccolo piccolo di Mario Monicelli tratto dall’omonimo romanzo di Vincenzo Cerami.

Il 24 febbraio 2003 moriva Alberto Sordi
Un borghese piccolo piccolo (foto da YouTube)

 Il marchese del Grillo, una delle battute più celebri del cinema italiano

«Il marchese del Grillo nun chiede mai sconti: paga o nun paga… e io nun te pago!». Impossibile non menzionare il titolo cult Il Marchese del Grillo di Mario Monicelli, uscito in sala nel 1981. Sordi è Onofrio del Grillo  e il suo “sosia” Gasperino il carbonaio. La frase è nella nota scena con l’ebanista Aronne Piperno che il marchese si rifiuta di pagare a lavoro terminato. La battuta simbolo del film, nonché una delle più famose del cinema italiano, però, è: «Mi dispiace, ma io so’ io e voi non siete un cazzo!».

Il 24 febbraio 2003 moriva Alberto Sordi
Il marchese del Grillo (foto da YouTube)

Io so che tu sai che io so, Sordi con Monica Vitti

«In queste ultime settimane hai fatto qualcosa di cui ti devi pentire?». Non è domanda da poco quella posta da Alberto Sordi, come Fabio Bonetti, nel film Io so che tu sai che io so, lungometraggio diretto e interpretato da Sordi, nel 1982. Al suo fianco, in scena, Monica Vitti.

Il 24 febbraio 2003 moriva Alberto Sordi
Io so che tu sai che io so (foto da YouTube)

E va’…. e va’…, Sordi sul palco dell’Ariston

Non solo film. « Te c’hanno mai mannato a quel paese sapessi quanta gente che ce sta er primo cittadino è amico mio, tu dije che te c’ho mannato io» sono alcuni dei versi della canzone E va’… e va’ di Migliacci e Mattone. Sordi la canta sul palco del festival di Sanremo nel 1981 e il brano diventa subito un “classico”.

Il 24 febbraio 2003 moriva Alberto Sordi
Una foto non datata di Alberto Sordi che suona (Getty Images)

Tutti a casa, parola di sottotenente

In mezzo a tanti capolavori, però, Tag43 vi augura il buongiorno con una scena da Tutti a casa, film del 1960, ritenuto uno dei capolavori di Luigi Comencini. Alberto Sordi è il sottotenente Alberto Innocenzi: «Non si può stare sempre a guardare».