Il 21 febbraio 1965 moriva Malcolm X

Redazione
21/02/2022

Il 21 febbraio 1965 veniva assassinato Malcolm X. Tag43 vi augura il buongiorno con una scena del biopic diretto da Spike Lee.

Il 21 febbraio 1965 moriva Malcolm X

A Harlem, sul palco, davanti a una platea gremita – in prima fila sua moglie e i figli – in attesa di sentire il suo discorso. È morto così Malcolm X, ucciso da una serie di colpi di fucile. Era il 21 febbraio 1965. Aveva 39 anni. Nato a Ohama, il 19 maggio 1925, Malcolm Little – questo il vero nome – perse il padre quando era ancora bambino, nel 1931: l’uomo, un predicatore battista, fu investito, secondo le cronache, ma Malcolm X sostenne che invece fosse stato assassinato dalla Black Legion che aveva già perseguitato la famiglia. Poco dopo la morte del padre, perse anche la madre che, distrutta dalla scomparsa del marito, finì la vita rinchiusa in un istituto psichiatrico. In un attimo, la famiglia si spezzò. I figli trovarono accoglienza presso diversi orfanotrofi e famiglie affidatarie.

Il 21 febbraio 1965 moriva Malcolm X
Malcolm X, intervista televisiva, 1965, Cbc Archives (immagine da YouTube)

Quando Malcolm X fu condannato a 10 anni di detenzione

Ottimo allievo, dalla mente brillante, Malcolm X sognava di fare l’avvocato. Quando, però, uno dei suoi insegnanti gli disse che diventare un legale di fama non era per lui, o meglio, non era «un obiettivo realistico per un negro», decise di lasciare la scuola e qui iniziarono i problemi con la legge, con tanto di periodo trascorso in un centro di detenzione. Saldato il suo debito con la giustizia, trovò diversi lavoretti per andare avanti. Fece il lustrascarpe presso un night, poi il cameriere su un treno, ma presto iniziò a dedicarsi ad attività illegali – meno sicure ma più remunerative – dallo spaccio di droga allo sfruttamento della prostituzione, fino ad arrivare a rapine ed estorsione. Fu per le accuse di violazione di domicilio, possesso illegale di arma da fuoco e furto che, 20enne, fu arrestato e condannato a 10 anni di detenzione alla Charlestown State Prison.

Il 21 febbraio 1965 moriva Malcolm X
Malcolm X, intervistato nel 1965 (foto da YouTube)

La lotta per i diritti degli afroamericani

Fu proprio in carcere che iniziò a riflettere sul tema dei diritti negati. Il fratello Reginald gli scrisse una lettera, invitandolo a unirsi alla NOI-Nation of Islam, gruppo islamico che ambiva alla formazione di una nazione nera all’interno degli Stati Uniti. Quella visione lo affascinò, si mise a studiare, iniziò a scambiare lettere con il leader del gruppo, Elijah Muhammad. Nel 1952 fu scarcerato per buona condotta. Rimase comunque sotto controllo e non solo a causa della libertà vigilata. Appena due anni prima, infatti, aveva scritto al presidente Truman definendosi comunista, e così era stato aperto un fascicolo su di lui. Nello stesso anno scelse il suo nuovo nome, Malcolm X. Fbi prima, Cia poi, “vegliarono” sul suo percorso. La Cia lo segnalò come «personalità asociale con tendenze paranoiche». In poco tempo, Malcolm X divenne una delle personalità più in vista del NOI, secondo solo a Elijah Muhammad per importanza e notorietà. E fece proseliti. Progressivamente, però, si allontanò dal gruppo arrivando, nel 1964, a rendere pubblica la separazione e poi ad annunciare la nascita del movimento Muslim Mosque, Inc. In seguito a un pellegrinaggio in Egitto e a Gedda, vide nell’Islam ortodosso una religione capace realmente di abbattere le barriere etniche, e prese il nome di El-Hajj Malik El-Shabazz. Tra gli arrestati per il suo assassinio, tre membri della Nation of Islam. Tag43 vi augura il buongiorno con una sequenza dal film Malcolm X, diretto, nel 1992, da Spike Lee.