Tra tendenze che hanno fatto nuovamente capolino in passerella e i tentativi di ripristinare una parvenza di normalità, il leit motif del 2021 nel mondo della moda è stato, senza dubbio, il concetto di ‘ritorno’. Dopo un anno di stop ed eventi online, gli addetti ai lavori hanno ripreso a monopolizzare la prima fila delle sfilate e ad ammirare le creazioni dei designer dal vivo. Attori e attrici hanno animato nuovamente i red carpet, fasciati in abiti di haute couture, e assaporato l’emozione di una prima al cinema. Le tute hanno ripreso il loro posto sul fondo dell’armadio e le città si sono trasformate nella vetrina dello streetwear più glamour. Dalle partnership più insolite ai primi contatti col metaverso, passando per i look più estrosi delle star e le polemiche che hanno tenuto banco sui social, ecco un recap di quello che è successo, negli ultimi 12 mesi, tra un défilé e una nuova collezione.
Gennaio, tra nuovi volti ed esordi indimenticabili
La cerimonia di insediamento del presidente americano Joe Biden ha acceso i riflettori su due personaggi che, nei mesi successivi, si sarebbero inaspettatamente trasformati in icone di stile. Si tratta della figliastra della vicepresidente Kamala Harris, Ella Emhoff, e della poetessa Amanda Gorman. Dopo aver calcato il palcoscenico sfoggiando elegantissimi look Miu Miu e Prada, le due ragazze sono state ingaggiate dalla celebre agenzia IMG Models e, nel giro di qualche mese, sono diventate il volto di campagne pubblicitarie e brand. Intanto, ai piani alti, Raf Simons ha esordito come co-direttore a fianco di Miuccia Prada e ha presentato al mondo la sua attesissima collezione maschile, tra motivi geometrici e tavole rotonde su Zoom. Ma non è tutto. Gennaio è stato anche il mese che ha visto nascere liaison rivoluzionarie. Come quella tra Maison Margiela e Reebok. Il marchio sportivo ha ridisegnato le Tabi ideate dallo stilista belga in una versione più casual.
Febbraio, Londra abbraccia il gender fluid
L’inizio del mese è stato segnato da un evento unico: la London Fashion Week è diventata la prima settimana della moda gender fluid nella storia. Ad aprire le danze il 25enne Harris Reed. Che, nonostante la giovane età e la poca esperienza, vanta nel suo curriculum l’endorsement di artisti del calibro di Harry Styles e Miley Cyrus. Nel caos di una kermesse fortemente influenzata dalla Brexit, la sua linea ha fatto parlare molto di sé, mostrando nero su bianco quanto sia irrilevante, nell’abbigliamento, la distinzione tra maschile e femminile. Gli effetti della pandemia, ovviamente, si sono fatti sentire. Soprattutto nel caso di Rihanna che, dopo aver siglato una joint venture con LVMH per il lancio di Fenty, è stata costretta a mettere in pausa il progetto per l’impossibilità di spostarsi in Francia e Italia e lavorare in prima persona alla definizione dei modelli da proporre.
Marzo, il trionfo degli outfit da tappeto rosso
Disattivate le webcam e disinstallato (momentaneamente) Zoom, le celebrità sono tornate a posare davanti all’obiettivo dei fotografi. Tra gli abbinamenti più memorabili spiccano, in particolare, i voluminosi look in tulle di Rosamund Pike, il ‘vestito scheletro’ di Tom Browne creato appositamente per la cantante Phoebe Bridgers in occasione dei Grammy e il completo in argento di Louis Vuitton che Virgil Abloh ha ideato per il rapper Kaytranada, vincitore del grammofono d’oro per il miglior album dance. Intanto, nell’universo dei trend, la pelle (soprattutto nelle sue varianti eco e vegana) è ritornata al centro della scena, tra borse e giacche da motociclista. E su TikTok ha iniziato a spopolare la parola ‘cheugy’, coniata dalla Generazione Z per fare riferimento a quanti, più che costruire uno stile personale, tendono a rincorrere le tendenze della stagione e ad abbandonarle quando perdono smalto.
Aprile, il sodalizio tra Gucci e Balenciaga e l’addio ad Alber Elbaz
I fashion victim, ad Aprile, non hanno avuto occhi che per il sodalizio tra Gucci e Balenciaga. Un’operazione presentata quasi come un hackeraggio, che ha permesso ad Alessandro Michele di appropriarsi della grammatica di Demna Gvasalia, dando vita a un mash up tra le due griffe. Tra un’edizione degli Oscar spenta e non particolarmente rilevante in fatto di mise e la vendita all’asta di un prototipo di Nike Air Yeezy 1 al prezzo record di 1.8 milioni di dollari, la moda ha pianto la scomparsa di Alber Elbaz, direttore creativo di Lanvin, morto di Covid all’età di 59 anni.
Maggio, le popstar guidano il revival della moda degli Anni 2000
Anche il mondo della musica ha contribuito in larga parte a riportare in voga pezzi vintage che si credevano dimenticati. Tra le popstar, Olivia Rodrigo e Dua Lipa sono state le protagoniste indiscusse di questo revival, tra minigonne a quadri, mollette per i capelli a forma di farfalla e girocolli ripescati dall’archivio di Vivienne Westwood. L’Eurovision ha consacrato alla fama mondiale gli italianissimi Måneskin, simbolo di un rock glamour e privo di etichette. Netflix ha inserito tra le novità del suo catalogo l’ultimo lavoro di Ryan Murphy, una miniserie biografica su Halston, il designer americano che ha curato i look di Andy Warhol e Jackie Kennedy. Un ritratto che la famiglia del protagonista non ha affatto gradito.
Giugno, la nuova Billie Eilish e il restyling di Victoria’s Secret
La copertina di British Vogue è diventata, per la 19enne Billie Eilish, l’occasione per presentarsi al mondo con un outfit lontano dal suo abituale stile oversize. Un elegante abito di Alexander McQueen è diventato metafora di un discorso più profondo sulle aspettative che il mondo dello spettacolo ripone sulle giovani donne e, in particolare, i diritti che il pubblico si arroga nel giudicare le loro scelte personali. Neppure l’inizio della bella stagione ha aiutato Victoria’s Secret a ritrovare la bussola. Dopo la fine dell’era degli Angeli che, per anni, aveva alimentato stereotipi di bellezza poco realistici, il marchio ha deciso di optare per un rebrand all’insegna dell’inclusività, ingaggiando tra i suoi ambassador le modelle Adut Akech e Paloma Elsesser e la calciatrice Megan Rapinoe.
Luglio, il ritorno di Balenciaga e di Phoebe Philo
La Paris Couture Week è stata un mix di prime volte e di grandi ritorni. Pyer Moss è diventata la prima maison afroamericana a essere stata inclusa nel calendario della manifestazione. E Balenciaga si è reinserito nel circuito dell’haute couture dopo 53 anni con un omaggio di Gvasalia al fondatore, Cristóbal Balenciaga. La febbre olimpica non ha risparmiato neppure né gli stilisti né gli sportivi. Telfar Clemens ha disegnato le divise della squadra liberiana e il tuffatore Tom Daley è diventato virale grazie a un video che lo ritraeva impegnato a lavorare a maglia mentre supportava, dagli spalti, i colleghi del team britannico. Ultimo ma non per importanza, l’annuncio del ritorno alle scene di Phoebe Philo. Che, tre anni dopo aver lasciato Céline, ha deciso di stupire i fan del suo minimalismo con un brand tutto suo.
Tom Daly bringing his knitting to the Olympics is a vibe. Gonna be sitting in the crowd? Might as well get some rows in 🧶 pic.twitter.com/RkzPbcv78F
— Dr Gearóidín McEvoy (@GaRoDean) August 2, 2021
Agosto, top model, avatar e scheletri nell’armadio
A Copenaghen, le passerelle sanciscono l’incontro tra le modelle in carne e ossa e gli avatar, nel primo esperimento di sfilata ibrida. L’inizio di quella che, di lì a poco, sarebbe diventata una vera e propria corsa al metaverso. Ma in tutta quest’entusiasmo verso le nuove frontiere della moda, non sono mancate le bagarre. Come quella scoppiata attorno al cinese Shein, uno dei giganti del fast fashion contemporaneo, accusato di sfruttamento della manodopera e plagio.
Settembre, bentornato Met Gala
Dopo l’annullamento dell’edizione 2020, il Met Gala, l’evento più patinato dell’anno, è ritornato in piena forma per celebrare i nomi della moda made in USA. Tra gli outfit che hanno fatto discutere la tuta total body di Kim Kardashian, l’armatura di Lil Nas X, il gilet di Cara Delevigne contro il patriarcato e l’abito di Alexandra Ocasio Cortez, impreziosito dallo slogan ‘Tax the Rich’ in rosso. Le sorprese, però, non finiscono qui. Dopo mesi di rumor e indiscrezioni, anche la collaborazione tra Versace e Fendi diventa realtà.
Ottobre, i Simpson vestono Balenciaga
Il 1 ottobre 2022, nella cornice della Paris Fashion Week, Gvasalia ha presentato la sua nuova linea con un format unico nel suo genere. Nessun modello professionista, i capi sono stati indossati da ospiti di riguardo come Elliot Page e Cardi B e da membri dello staff, che li hanno sfoggiati come se stessero posando su un red carpet. Mentre, all’interno del Théâtre du Châtelet, il fashion show ha preso vita con un filmato di 10 minuti ambientato a Springfield. Con Bart, Lisa, Marge e Homer Simpson come volti della collezione. La televisione ha dimostrato di avere un grosso ascendente sul fashion system anche attraverso il boom del k-drama Netflix Squid Game, responsabile del sold out delle tute sportive verdi e delle Vans indossate dai personaggi.
Novembre, l’House of Gucci mania e la scomparsa di Virgil Abloh
Tra hype, anticipazioni e fotografie dal set, il biopic House of Gucci ha tagliato il primo traguardo, quello delle prèmiere internazionali prima di sbarcare ufficialmente nei cinema. Criticato dalla famiglia toscana perché poco fedele alla realtà dei fatti, in quanto a styling non ha deluso nessuno. Sono stati più di 500 gli outfit messi a punto dalla costumista Janty Yates e fatti indossare a Lady Gaga e Adam Driver che, tra pellicce, completi Anni ’80 e appariscenti gioielli, si sono calati perfettamente nei panni di Patrizia Reggiani e Maurizio Gucci. Dopo Elbaz, il mondo della moda ha poi dovuto salutare un altro grande rappresentante, il 41enne Virgil Abloh, founder di Off White e creative director della linea maschile di Louis Vuitton. Il pioniere dell’incontro tra street style e lusso e dell’idea di moda come arte fluida e aperta alla contaminazione con il design e la musica.
Dicembre, la nuova Carrie Bradshaw e il boom degli NFT
Per gli aficionados di Sex and the City, il Natale è arrivato in anticipo con i primi episodi di And Just Like That, l’attesissimo reboot della serie. Carrie e le sue amiche sono ritornate sul piccolo schermo, con nuove storie e armadi pieni di Manolo Blahnik nuove di zecca. Niente aria di remake, invece, per le aziende. Che, anzi, hanno iniziato a guardare con sempre più convinzione al futuro. Il 3D non sembra più un universo remoto e nomi come Nike, Gucci e Ralph Lauren si sono lanciati a capofitto nell’avventura degli NFT, proponendo articoli innovativi e sostenibili. L’egemonia dei pixel sembra essere appena iniziata.