Il 20 giugno 1975 usciva nelle sale americane Lo squalo (Jaws), thriller diretto da Steven Spielberg, basato sull’omonimo romanzo di Peter Benchley. Ben accolto dalla critica, il film ha mantenuto il record al botteghino fino all’uscita di Guerre Stellari, due anni dopo. Al termine della distribuzione aveva incassato 470 milioni di dollari in tutto il mondo. Vinse tre Oscar, per il montaggio, il sonoro e la colonna sonora di John Williams. Ma soprattutto lanciò la carriera di Spielberg, che allora aveva appena 28 anni, come esponente della cosiddetta Nuova Hollywood, assieme ai colleghi Martin Scorsese e Francis Ford Coppola. Lo squalo ebbe tre seguiti – nel 1978, nel 1983 e nel 1987 – che però non riuscirono a replicare il successo dell’originale. Nessuna delle pellicole fu diretta da Spielberg, che declinò l’offerta di girare un sequel per dedicarsi a Incontri ravvicinati del terzo tipo.

Lo squalo, un moderno Moby Dick
Lo squalo è tratto dall’omonimo romanzo di Peter Benchley uscito nel 1974, ispirato a un fatto di cronaca conosciuto come Gli attacchi di squalo del Jersey Shore avvenuti nel 1916 in New Jersey. Lo squalo, con lo scontro tra uomo e natura, richiama inoltre Moby Dick di Herman Melville. Il personaggio di Quint ricorda il Capitano Achab che a bordo del Pequod dedica la sua vita alla caccia della balena bianca. Nel libro, invece di essere ucciso dallo squalo, Quint muore dopo essere stato trascinato sul fondo dell’oceano da un arpione attaccato alla gamba proprio come Achab. Un riferimento evidente lo si può trovare inoltre nella sceneggiatura originale dove Quint fa il suo ingresso in scena mentre guarda un adattamento cinematografico di Moby Dick. Infine la scena finale dell’inseguimento con i barili è simile a quella del capolavoro di Melville.
Tag43 vi dà il buongiorno con le scene in cui lo squalo viene ucciso nei quattro film della saga.