Oggi 20 dicembre è il compleanno di Gigliola Cinquetti, una delle signore della canzone italiana. Con oltre 15 milioni di dischi venduti, ha vinto per due volte il Festival di Sanremo: nel 1964 con la celebre Non ho l’età – con cui si aggiudicò anche l’Eurovision Song Contest tenutosi quell’anno a Copenaghen e che ha riproposto nel 2022 come ospite a Torino in occasione della 66esima edizione della kermesse – e nel 1966 con Dio, come ti amo di Domenico Modugno.
Nata a Verona nel 1947, dai nove ai 13 anni studiò pianoforte e canto. Nel 1959 partecipò alla sua prima manifestazione canora mettendosi in luce come bambina prodigio. Dopo aver vinto il Festival di Castrocaro 1963 con la canzone di Giorgio Gaber Le strade di notte, partecipò al Festival di Sanremo vincendolo in coppia con Patricia Carli con la canzone Non ho l’età che trionfò anche all’Eurofestival, scalando le classifiche non solo in Italia, ma anche in Francia, Paesi Bassi Germania e Norvegia. L’anno successivo tornò all’Ariston con una canzone scritta da Piero Ciampi, Ho bisogno di vederti. Un avvicinamento alla canzone d’autore che la portò a incidere nel 1965 Sfiorisci bel fiore di Enzo Jannacci, nel 1966 la versione in francese Les Filles et les roses con testo di Françoise Dorin, nel 1967 Una storia d’amore di Francesco Guccini (che però non la firmò, in quanto non ancora iscritto alla Siae) e nel 1968 Sera di Roberto Vecchioni.

Il periodo folk e la conduzione dell’Eurovision Song Contest
Nel 1966, in coppia con Domenico Modugno, vinse di nuovo Sanremo con la canzone Dio come ti amo. Fu però Modugno che portò la canzone all’Eurofestival, classificandosi all’ultimo posto. Nel 1968 invece Cinquetti interpretò il ruolo di Zanze nello sceneggiato televisivo Le mie prigioni, diretto da Sandro Bolchi sulla vita di Silvio Pellico. Mentre l’anno successivo portò a Sanremo La pioggia che ebbe un buon successo anche in Francia con il titolo l’orage. All’inizio degli Anni 70, come molti cantanti, anche lei conobbe una svolta folk con canzoni come La domenica andando alla messa, Quel mazzolin di fiori, Sul cappello che noi portiamo e Mamma mia dammi cento lire. Nel 1973 un nuovo successo a Canzonissima con Alle porte del sole. L’anno successivo partecipò all’Eurovision Song Contest, a Brighton, con la canzone Sì che si classificò al secondo posto, dietro a Waterloo degli ABBA. Sì è legata a un episodio di censura. La Rai decise di mandare in onda l’Eurofestival dopo il 12 maggio, giorno del referendum per l’abrogazione della legge sul divorzio, per paura che quel titolo influenzasse il voto. Nel 1985 tornò a Sanremo con Chiamalo amore arrivando terza, mentre nel 1989 si presentò con Ciao e il risultato non brillante segnò l’inizio del suo declino discografico. Nel 1991, in coppia con Toto Cutugno, presentò l’edizione romana dell’Eurovision Song Contest.

La parentesi televisiva
Dopo diversi insuccessi, Cinquetti si reinventò giornalista e conduttrice. Tra i suoi programmi Sliding doors e Gap su RaiSat Extra oltre alla versione estiva di Elisir su Rai3. Nel 2011 prese parte alla giuria di Attenti a quei due – La sfida, condotto da Max Giusti e Fabrizio Frizzi. E nel 2012 partecipò al programma televisivo Tale e quale show, condotto da Carlo Conti su Rai 1. È stata anche opinionista (“affetto stabile”) di Oggi è un altro giorno condotto da Serena Bortone. Tag43 vi dà il buongiorno con la versione di Lady Jane degli Stones cantata dal vivo e contenuta nel disco di Cinquetti 20.12 uscito nel 2015.