Il 2 luglio 1977 moriva Vladimir Nabokov, scrittore, critico, entomologo e poeta russo. Raggiunse la fama mondiale con il romanzo Lolita, scritto negli Stati Uniti e pubblicato non senza difficoltà in Francia nel 1955. La storia della scandalosa passione del professor Humbert per la sua figlioccia 12enne in realtà era ispirata a una storia vera. Lo stesso Nabokov lo fa trasparire dalle pagine del romanzo, in un dialogo interiore del protagonista: «Avevo forse fatto a Dolly quello che aveva fatto Frank La Salle, un meccanico 50enne, all’11enne Sally Horner nel 1948?», si chiede infatti nel tentativo di auto-assolversi Humbert. Sally Horner era una ragazzina che, spinta dai compagni di scuola, rubò un quaderno in un negozio di Camden, New York. Venne colta sul fatto da Frank La Salle, uno stupratore, che si spacciò per un agente del Fbi e la convinse sotto minaccia a seguirlo fino ad Atlantic City. Poi, ancora, in giro per gli States violentandola e offrendola ad altri uomini. Questo fino a quando la ragazzina non riuscì a fuggire. Morendo però due anni dopo in un tragico incidente.
Il film realizzato con Kubrick nel 1962
Il romanzo di Nabokov colpì Stanley Kubrick, allora 34enne, che nel 1959 prese contatti con lo scrittore per la realizzazione di una sceneggiatura. Il film alla fine vide la luce nel 1962. Kubrick però utilizzò solo qualche dialogo scritto dall’autore, dovendo fare i conti con la censura e il perbenismo di Hollywood. Nel 1997 venne girato il remake con Jeremy Irons. Tag43 vi augura il buongiorno con un frammento della pellicola del genio di Arancia Meccanica.