Il 18 marzo 2017 moriva Chuck Berry
Il 18 marzo 2017 moriva Chuck Berry. Tag43 vi augura il buongiorno sulle note di You never can tell eseguita all'Avo Sessions Basel 2007.
Il 18 marzo 2017 moriva il cantautore e chitarrista Charles Edward Anderson Berry, detto Chuck, uno dei grandi miti del rock and roll. Rolling Stone lo ha inserito al quinto posto nella Top 100 dei migliori artisti e al settimo tra i 100 migliori chitarristi. A Chuck Berry è attribuita la cosiddetta Duck Walk, speciale camminata “da anatra” eseguita mentre suona la chitarra.

La gioventù di Chuck Berry, dal carcere alla musica
Nato a Saint Louis il 18 ottobre 1926, in una famiglia abbastanza agiata, Chuck Berry si accostò presto alla musica, e le prime esibizioni avvennero nel 1941, quando ancora frequentava la Sumner High School. Appena tre anni dopo, però, sempre mentre studiava, fu condannato al carcere per rapina a mano armata. Aveva fatto irruzione in tre negozi di Kansas City e rubato un’auto insieme ad alcuni amici. Detenuto al riformatorio di Algoa, nei pressi di Jefferson City, formò al suo interno un gruppo. Uscì dal carcere nel 1947 e si sposò con Themetta “Toddy” Suggs l’anno successivo. Nel 1950 la coppia ebbe una figlia. Chuck manteneva la famiglia facendo lavoretti di vario genere, e intanto continuava a suonare con vari gruppi nei locali. Nel 1953, avviò la collaborazione con il pianista Johnnie Johnson. Dietro raccomandazione di Muddy Waters, nel 1955, si presentò alla Chess Records con Maybellene e così iniziò ufficialmente la carriera musicale.

I grandi successi musicali di Chuck Berry
È stata Maybellene, riadattamento della vecchia Ida Red, classico country & western di Bob Wills, nel 1955, a fargli conquistare il successo. La registrò con Johnnie Johnson al piano, Jerome Green alle maracas, Jasper Thomas alla batteria e Willie Dixon al basso. Il brano, che univa rhythm ‘n’ blues e country, a fare appunto rock, si impose subito all’attenzione: la canzone raggiunse il primo posto nella classifica di Billboard del Rhythm and Blues e arrivò quasi a un milione di copie vendute, attestandosi al quinto posto nella classifica generale di vendite negli States. Da quel momento, i riflettori si accesero su tutta la sua produzione. Chuck Berry firmò più di un successo. Il 1956 fu l’anno di Roll Over Beethoven, che salì al numero 29 della Billboard Hot 100. Acclamato come una star, iniziò ad andare in tour con Carl Perkins. Tra il 1957 e il 1959, Berry firmò brani, poi divenuti classici, come School Days, Rock and Roll Music, Sweet Little Sixteen e Johnny B. Goode. La sua carriera, però, si interruppe nuovamente nel 1959, quando, per aver avuto rapporti sessuali con una sua dipendente quattordicenne, fu condannato a cinque anni di prigione.

La vita di Chuck Berry dopo il carcere, tra musica e nuove condanne
Quando uscì dal carcere, nel 1963, Chuck Berry tornò a concentrarsi sulla musica, anche grazie alla rilettura dei suoi brani fatta da alcuni gruppi protagonisti della cosiddetta British invasion, come Beatles e Rolling Stones. In due anni, tra 1964 e 1965 Berry registrò ben otto singoli, tra i quali No Particular Place to Go, You Never Can Tell e Nadine. E dal 1966 al 1969 realizzò cinque album, compreso il suo primo dal vivo, Live at Fillmore Auditorium. Nonostante il successo di alcuni brani, non arrivarono i riscontri sperati. E così fu anche con l’album Back Home. Chuck Berry tornò al primo posto in classifica solo nel 1970, con la registrazione live di My Ding-a-Ling, già nel suo album del 1968 From St. Louie to Frisco, ma con il titolo My Tambourine. Dopo il disco Chuck Berry, pubblicato nel 1975, passarono anni prima di una nuova uscita, Rock It, nel 1979. Continuò poi a riproporre i suoi vecchi successi. Si esibì anche alla Casa Bianca. I problemi con la giustizia non cessarono.
Accusato di evasione fiscale, nel 1979 fu nuovamente incarcerato per 4 mesi. Nel 1986, per il suo sessantesimo compleanno, si tenne un grande concerto celebrativo, cui presero parte Eric Clapton, Etta James, Julian Lennon, Robert Cray e Linda Ronstadt. L’anno dopo, fu in Italia, ospite di Adriano Celentano a Fantastico. A fine Anni 80 acquistò un ristorante a Wentzville e nel 1990 fu accusato di aver installato una videocamera nei bagni delle signore. Berry pagò un risarcimento collettivo in via privata a 59 donne. Una perquisizione nella sua residenza portò alla scoperta di 62 grammi di marijuana. E tra i video dei bagni, furono scoperte anche immagini di una minorenne. Arrivò così una nuova condanna, poi sospesa. Nel 2013, Berry tenne il suo ultimo concerto italiano allo Steinegg Live Festival a Collepietra vicino a Bolzano. Si esibì per l’ultima volta a Saint Louis, il 15 ottobre 2014. Si spense il 18 marzo 2017, a 90 anni, nella sua casa a Wentzville in Missouri. Nello stesso anno, fu pubblicato il suo ultimo album in studio, Chuck. Tag43 vi augura il buongiorno con il video dell’esibizione all’Avo Sessions Basel nel 2007 con il brano You Never Can Tell, canzone che è stata usata anche da Quentin Tarantino nel film Pulp Fiction per la gara di ballo con protagonisti John Travolta e Uma Thurman.