Il 16 maggio 1951 nasceva a Roma Claudio Baglioni. A parlare per lui sono i numeri: nei suoi 50 anni di carriera si è esibito in oltre 2 mila concerti e detiene il record italiano di spettatori paganti in un singolo concerto in uno stadio: 88.756 persone il 6 giugno 1998 all’Olimpico. Ha venduto oltre 60 milioni di dischi e l’album La vita è adesso del 1985 è rimasto al primo posto nella Superclassifica italiana di TV Sorrisi e Canzoni per 27 settimane consecutive, diventando con oltre 4 milioni di copie l’album più venduto in Italia.
Dall’infanzia a Centocelle a Signora Lia
Dopo l’infanzia trascorsa a Centocelle, passa l’adolescenza nel quartiere di Monte Sacro, da cui la canzone ’51 Montesacro. La sua carriera artistica inizia nel 1964 quando, a soli 13 anni, partecipa a un concorso canoro di voci nuove organizzato da Ottorino Valentini proprio a Centocelle, vincendo con Ogni volta di Paul Anka. Lo stesso accade l’anno successivo con I tuoi anni più belli di Iva Zanicchi e Gene Pitney. Nel 1965 prende parte anche ai Ludi Canori (in cui vince nella categoria Autori in coppia con Maria Pia Crostella con Siamo due poveri ragazzi) e due anni dopo è al Festival degli sconosciuti di Ariccia organizzato da Rita Pavone e Teddy Reno, dove arriva in semifinale. Sempre nel 1965 riceve in regalo la prima chitarra e impara a suonare da autodidatta le canzoni di De André. A causa del suo look esistenzialista, con occhiali spessi e maglioni neri a collo alto, si conquista il soprannome di Agonia. La prima esibizione in pubblico risale al 1966, in un teatro periferico di varietà, per un compenso di 1000 lire. Nello stesso anno compone uno dei suoi successi: Signora Lia. «Signora Lia, uno dei miei primi successi, era in realtà intitolato Signora Lai», raccontò Baglioni al Maurizio Costanzo Show nel 1990. «Stavo per registrare in studio il provino alla RCA di Roma. I tecnici in regia indossavano il camice bianco e una spilla con il loro nome. Mentre stavo per cominciare ho visto che il capo dei fonici si chiamava Lai di cognome. E la mia canzone era tutta basata sull’infedeltà coniugale della signora Lai. Temendo che mi rovinasse la carriera, decisi all’improvviso di cambiare».
Gli Anni 70: da Questo piccolo grande amore a E…tu
Negli anni della contestazione, a differenza di altri suoi colleghi più impegnati, preferisce dedicarsi alla cosiddetta canzone sentimentale tormentata. Nel 1972 esce Questo piccolo grande amore. Il successo è strepitoso: l’album vende 900 mila copie e rimane primo nelle classifiche italiane per 15 settimane tanto che il brano sarà ‘eletto’ a Sanremo 1985 Canzone del secolo. Due anni dopo, nel 1974, è la volta di E…tu. L’omonimo singolo rimane primo in classifica per 14 settimane e vince il Festivalbar. Dal 1975 al 1978 Baglioni pubblica altri tre album: Sabato pomeriggio, Solo e E tu come stai?. Sempre nel 1975 fonda, insieme a Mogol, Paolo Mengoli e Gianni Morandi, la Nazionale italiana cantanti, squadra di calcio da sempre impegnata in attività di solidarietà, con la quale ha collezionato finora otto presenze.
La contestazione a Torino nel 1988
Nel 1981 esce un altro successo: Strada facendo e quattro anni dopo La vita è adesso che vende 1 milione e 200 mila copie nei primi sei mesi rimanendo al primo posto in classifica per 27 settimane. L’8 settembre 1988, a Torino, Baglioni partecipa come unico rappresentante italiano alla tappa del tour Human Rights Now!, organizzato da Amnesty International, insieme a star come Youssou N’Dour, Tracy Chapman, Sting, Peter Gabriel e Bruce Springsteen. La sua esibizione viene contestata da una parte del pubblico. Episodio che lascia il segno tanto da spingerlo a un periodo d’isolamento dalla scena pubblica. «La cosa più triste non furono i fischi. Chi fa questo mestiere li mette in conto», ha ricordato in una intervista a La Stampa nel 2014. «L’amarezza, anche se sono passati tanti anni, è per le decine di migliaia di persone che applaudivano entusiaste e di cui nessuno parla mai, mentre si torna sempre sulle poche decine che mi contestarono. Ricordo quell’episodio come un neo. Un neo, brutto ma non così grande, su un bel viso: il volto di una grande festa per Amnesty International. Questo, per me, è quello che conta».

Anima mia, la laurea in Architettura e Sanremo
Nel settembre del 1992 dopo l’uccisione dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Baglioni partecipa al concerto contro la mafia Giù la maschera a Palermo, cantando Noi no. Nel 1995 esce l’album Io sono qui. Negli stessi anni frequenta il salotto di Quelli che il Calcio e proprio con Fabio Fazio nel 1997 conduce Anima mia su Rai 2. Nel 2004, dopo essere stato nominato da Carlo Azeglio Ciampi Commendatore della Repubblica, si laurea in Architettura alla Sapienza superando anche l’esame di Stato. L’8 dicembre 2006 porta come tedoforo la torcia olimpica dei XX Giochi invernali di Torino da Piazza Navona a Campo de’ Fiori componendo anche l’inno ufficiale della manifestazione Va. Nel 2015 annuncia sui social la collaborazione con Gianni Morandi nel tour Capitani Coraggiosi che diventa anche uno show televisivo Rai. Tre anni dopo diventa direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo, a cui il cantautore non ha mai partecipato come concorrente, che conduce con Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino. Visto il grande successo, nel 2019 bissa salendo sul palco dell’Ariston con Claudio Bisio e Virginia Raffaele.
Tag43 vi dà il buongiorno con la versione francese di E tu come stai?, Comment tu vas?.