Il 16 dicembre 1989 moriva a Madrid Silvana Mangano, uno dei simboli del cinema italiano. Nata a Roma nel 1930, dopo essersi dedicata alla danza classica, intraprese la carriera di indossatrice e a soli 16 anni venne eletta Miss Roma. Notata dal regista Mario Costa ottenne piccoli ruoli in alcune pellicole come Il delitto di Giovanni Episcopo di Alberto Lattuada, insieme con Gina Lollobrigida. Affascinata dal grande schermo, seguì un corso di recitazione dove incontrò il suo primo grande amore: Marcello Mastroianni. Appena 18enne venne scelta da Giuseppe De Santis per Riso Amaro, accanto a Vittorio Gassman, Raf Vallone e Doris Dowling. Durante le riprese conobbe il produttore Dino De Laurentiis che diventerà suo marito. Con Riso Amaro, Mangano si impose all’attenzione di pubblico e critica. Un successo confermato da altri film come Anna (1951) di Lattuada dove ritrovò sia Gassman che Vallone. Indimenticabile la scena in cui balla El Negro Zumbón (brano composto da Armando Trovajoli), a cui hanno reso omaggio decenni dopo sia Giuseppe Tornatore ne Il nuovo cinema Paradiso sia Nanni Moretti in Caro Diario.

Il successo della Rita Hayworth italiana
Ribattezzata la Rita Hayworth italiana, nel 1954 girò Ulisse di Mario Camerini accanto ai divi di Hollywood Kirk Douglas e Anthony Quinn. Successivamente con Vittorio Gassman interpretò Mambo, coproduzione italo-statunitense diretta da Robert Rossen. Venne quindi scelta da Vittorio De Sica per il ruolo della prostituta Teresa nel film a episodi L’oro di Napoli (1954), che le valse il suo primo Nastro d’Argento. Tre anni dopo tornò a essere diretta da De Santis in Uomini e Lupi con Yves Montand (durante le riprese sulla Maiella venne aggredita da un lupo sfuggito al domatore e salvata dal collega Guido Celano). Fu protagonista de La Tempesta tratto dal romanzo La figlia del capitano di Puskin, e de La diga sul Pacifico, film di René Clément, tratto dal romanzo omonimo di Marguerite Duras, accanto ad Anthony Perkins, Alida Valli, Jo Van Fleet ed Yvonne Sanson. Alla fine degli Anni 50, si prestò anche alla commedia, ne La grande guerra di Mario Monicelli, con Alberto Sordi e Vittorio Gassman. Nel 1959 Federico Fellini le chiese di affiancare Mastroianni ne La dolce vita, ma De Laurentiis pose il suo ‘veto’. Il ruolo venne poi affidato ad Anouk Aimée. Al contrario, grazie al rifiuto di Gina Lollobrigida, Mangano interpretò la parte di una partigiana jugoslava in Jovanka e le altre (1960) di Martin Ritt, accettando di tagliarsi i capelli a zero, e guadagnandosi così la copertina della rivista statunitense Life.

Con l’interpretazione di Edda Ciano nel film storico Il processo di Verona (1962) di Carlo Lizzani, l’attrice conquistò il secondo Nastro d’Argento e il David di Donatello.

Le collaborazioni con Pasolini e Visconti
Sul set del film a episodi Le streghe, Mangano fu diretta per la prima volta da Pier Paolo Pasolini e Luchino Visconti, registi che si riveleranno determinanti nella seconda parte della sua carriera. Con il primo girò Edipo re e Teorema. Mentre con il secondo Morte a Venezia, Ludwig e Gruppo di famiglia in un interno. In mezzo la parentesi di Lo scopone scientifico, commedia di Luigi Comencini.

Nel 1983 fu ufficializzata la separazione da De Laurentiis, e poco dopo le fu diagnosticato un tumore allo stomaco. Già ritiratasi a vita privata, tornò davanti a una cinepresa in Dune di David Lynch. Accettò un ultimo ruolo accanto a Mastroianni nel capolavoro di Nikita Michalkov Oci ciornie.
Tag43 vi dà il buongiorno con il celebre ballo in Anna.