«Per sentirmi meglio mi basta prendere un taxi e farmi portare da Tiffany. Mi calma subito», diceva Audrey Hepburn nel film Colazione da Tiffany. Ma tutto ciò non sarebbe stato possibile senza l’opera del gioielliere Charles Lewis Tiffany. Sono trascorsi 210 anni dalla sua nascita, avvenuta il 15 febbraio 1812, e quel brand accende ancora desideri e fantasie.

Come è nata la Maison Tiffany
Nato a Killingly in Connecticut, figlio del titolare di un cotonificio, Charles Lewis Tiffany a 25 anni si spostò a New York, insieme all’amico John B. Young. In tutto aveva appena mille dollari, frutto di un prestito del padre. Li usarono per aprire un negozio di cartoleria e oggettistica. Era il 1837 e presto nel catalogo della boutique sarebbero entrati anche gioielli e argenti. Nel 1841, la società diventò a tre e il nome cambiò in Tiffany, Young & Ellis. Poco tempo dopo Charles Lewis Tiffany ottenne il controllo esclusivo dell’impresa. Fu la svolta. La sua mano rese i gioielli simbolo del lusso Made in Usa. Non solo, perché nel 1845 scelse il color acquamarina, detto anche blu non ti scordar di me, per la copertina della prima edizione del Blue Book, catalogo della collezione annuale. Altra intuizione geniale. Dal 1966 infatti, la tonalità non sarebbe stata più cambiata e nel 1998 venne registrata con Pantone come 1837 Blue, richiamando l’anno di fondazione della Maison.

Charles Lewis Tiffany, il “Re dei Diamanti”
Tornando a Charles Lewis Tiffany, nel 1878 acquistò un diamante giallo da 287,42 carati. Una volta tagliato, il diamante fu chiamato Tiffany Diamond e diventò uno dei più noti al mondo ed è esposto permanentemente nel flagship store Tiffany sulla Fifth Avenue, a New York. Nel 1885, il gioielliere ridisegnò lo stemma degli Usa, tuttora visibile sulle banconote statunitensi. Nel 1887 acquistò i diamanti della Corona di Francia. L’operazione si trasformò in un caso: mai pietre simili erano entrate nel Paese. Tiffany diventò il Re dei diamanti. Alla sua morte, avvenuta a New York nel 1902, la direzione passò al figlio Louis Comfort Tiffany, figura di rilievo dell’Art Nouveau. La corsa di Tiffany, però, non si arrestò. Nel 1903 Tiffany diventò la prima maison di gioielli ad avere nel team un gemmologo. Era George Frederick Kunz. Il 1940 fu l’anno dell’inaugurazione del flagship store Tiffany all’incrocio tra la 57th Street e la Fifth Avenue. E nel 1961 uscì nelle sale Colazione da Tiffany, che vede protagonista Audrey Hepburn. Molti designer famosi, nel tempo, hanno collaborato con la Maison, da Jean Schlumberger a Elsa Peretti e Paloma Picasso. Belli, i gioielli di Tiffany fanno anche “bene” all’ambiente. Nel 2000, infatti, è stata istituita la Fondazione Tiffany & Co. per protezione dell’ambiente e promozione dell’arte. Tag43 vi augura il buongiorno con una sequenza cult del film Colazione da Tiffany.