14 ottobre 2021, l’ultimo volo di Alitalia

Redazione
13/10/2021

Al termine di un declino lungo tre decenni, con il Cagliari-Roma delle 22:05 si conclude una storia lunga 74 anni.

14 ottobre 2021, l’ultimo volo di Alitalia

Domani 14 ottobre 2021, con il Cagliari-Roma AZ1586 delle 22:05 (arrivo a Fiumicino alle 23:10), Alitalia effettuerà il suo ultimo volo dopo oltre 74 anni, concludendo una storia iniziata durante la rinascita del Paese dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Da venerdì sarà Ita a raccogliere il testimone dell’ex compagnia di bandiera, un’azienda comunque profondamente diversa, anche se dovesse aggiudicarsene lo storico marchio.

Alitalia, gli anni delle prime volte

Fondata l’anno precedente con il nome Alitalia-Aerolinee Italiane Internazionali, ha effettuato il primo volo il 5 maggio 1947: Torino-Roma-Catania con un aereo Fiat G-12. Due mesi dopo, il primo volo internazionale da Roma a Oslo, con un Savoia Marchetti SM95 e 38 passeggeri a bordo. Poi a marco del 1948 il primo tragitto intercontinentale, un volo di una durata complessiva di 36 ore, che collegava Milano a Buenos Aires con scali intermedi a Roma, Dakar, Natal, Rio de Janeiro e San Paolo.

Alitalia, il boom con i Giochi di Roma 1960

A cavallo tra il 1949 e il 1950, Alitalia ha vissuto anni di enormi cambiamenti, nel segno della modernità, con l’introduzione dei quadrimotori DC4, l’entrata in servizio delle prime hostess e l’offerta di pasti caldi a bordo. Diventata compagnia aerea di bandiera, nel 1957 si è fusa con Linee Aeree Italiane, dando vita ad Alitalia-Linee Aree Italiane. La svolta definitiva è arrivata poi con le Olimpiadi di Roma del 1960: compagnia ufficiale dell’evento, Alitalia è arrivata a trasportare in quell’anno oltre un milione di passeggeri. Che sono aumentati, poi, grazie all’inaugurazione dell’aeroporto di Fiumicino a inizio 1961.

Alitalia, l’evoluzione del logo e della flotta

Nei decenni successivi Alitalia ha aumentato e rinnovato costantemente la flotta e il suo logo: via la “Freccia Alata” dalle livree, spazio alla “A” tricolore, mentre la compagnia di bandiera volava prima con Boeing 747, poi con Airbus 300 e infine con Douglas MD11. Ma la crisi, che si sarebbe dimostrata lunga, era dietro l’angolo: all’inizio degli Anni ‘90, dopo un decennio caratterizzato da vertenze sindacali e frizioni ai vertici dell’azienda, Alitalia ha iniziato a perdere quota senza più riprendersi.

Alitalia, gli anni del declino

Nel 1996 il governo ha avviato la prima parziale privatizzazione, immettendo sul mercato il 37% della compagnia. Dopo una clamorosa rottura con Klm quando le trattative sembravano a buon punto, lo stesso è accaduto con Air France nel 2008. L’anno seguente è nata Alitalia Cai, che però puntando tutto sulla rotta Roma-Milano, affossata dai treni alta velocità, ha avuto vita breve: diventata Sai (Società aerea italiana) e targata Etihad, la nuova Alitalia è decollata il primo gennaio del 2015. Messa in amministrazione straordinaria due anni dopo, la compagnia ha ricevuto la mazzata finale dalla pandemia. Nel 2020, il decreto Cura Italia ha disposto la creazione di una nuova società interamente posseduta dallo Stato, con 52 aerei per 45 destinazioni e 2.800 dipendenti. Primo volo in programma è il Linate-Bari, 15 ottobre. Ultimo capitolo di un inesorabile declino lungo 30 anni, imputabile non solo a errori di strategie industriali e a congiunture avverse, ma anche alla responsabilità della politica. Lo specchio dell’Italia.