Il 14 luglio 1940 nasceva Renato Pozzetto

Redazione
14/07/2022

Oggi 14 luglio è il compleanno di Renato Pozzetto. Tag43 lo festeggia dandovi il buongiorno con una scena tratta da Il ragazzo di campagna.

Il 14 luglio 1940 nasceva Renato Pozzetto

Oggi 14 luglio Renato Pozzetto spegne 82 candeline. Nato a Milano nel 1940, passa l’infanzia a Gemonio, in provincia di Varese, dove la famiglia era sfollata durante i bombardamenti. Qui conosce Aurelio Ponzoni, detto Cochi con cui arriverà al successo. Il debutto del duo è nel 1964 all’Osteria dell’Oca di Milano, locale frequentato anche da artisti come Lucio Fontana e Piero Manzoni. Proprio quest’ultimo era amico di Pozzetto, tanto che lui e Cochi gli diedero una mano per realizzare una sua opera: «Quando in via Fiori Chiari faceva la Linea infinita, una riga disegnata su una carta per le rotative del Corriere della Sera, io e Cochi lo aiutavamo a srotolare la bobina». Nello stesso periodo con Enzo Jannacci, Bruno Lauzi e Lino Toffolo, Cochi e Renato danno vita al Gruppo Motore che va in scena per la prima volta nel 1965 al mitico Derby Club.

Il 14 luglio 1940 nasceva Renato Pozzetto
Renato Pozzetto e Cochi Ponzoni (dalla pagina Fb di Renato Pozzetto).

Da Cochi e Renato al grande schermo

La popolarità di Cochi e Renato è immediata e in poco tempo arrivarano in Rai in veste di conduttori e protagonisti in trasmissioni come Quelli della domenica (1968), Il buono e il cattivo (1972), Il poeta e il contadino – l’incontro che non doveva avvenire nel 1973 e Canzonissima nel 1974. Negli stessi anni incidono canzoni di successo grazie alla collaborazione di Jannacci: da La gallina alla Canzone intelligente fino a E la vita, la vita. A partire dalla metà degli Anni 70, Renato Pozzetto prosegue la carriera da solo, esordendo sul grande schermo con Per amare Ofelia (1974) in cui emerge ancora una volta la sua vena surreale. La stessa che caratterizza i personaggi che interpreta successivamente. Tra le pellicole più amate dall’attore milanese di questo periodo ci sono Oh Serafina di Alberto Lattuada (1976) e Sono fotogenico di Dino Risi (1980). Nel 1979 gira invece Agenzia Riccardo Finzi praticamente detective di cui è diventata celebre la battuta: «Io sono del Monza e non andremo mai in serie A». Adottata come coro dalla curva, la battuta in realtà ha portato bene visto che proprio quest’anno la squadra brianzola è stata promossa nel massimo campionato.

Il 14 luglio 1940 nasceva Renato Pozzetto
Con Ornella Muti in Un povero ricco.

La passione per i motori e la Parigi Dakar

Appassionato di motori – in Io tigro, tu tigri, egli tigra del 1978 lo si vede in sella a un motocarro trasformato in auto da corsa – Pozzetto è stato anche un pilota dilettante. Con Riccardo Patrese al volante di una Fiat Ritmo chiude la corsa al quarto posto ma primo per categoria. Insieme al pilota Giacomo Vismara si classifica invece al quinto posto tra i camion alla Parigi-Dakar del 1987.

Il grande successo al cinema negli Anni 80

L’apice della carriera cinematografica Pozzetto lo raggiunge negli Anni 80 con film che lo vedono al fianco di Adriano Celentano, Ornella Muti, Massimo Boldi, Carlo Verdone, Diego Abatantuono e Paolo Villaggio. Da Un povero ricco, per la regia di Pasquale Festa Campanile, a Mani di fata di Steno, da Il ragazzo di campagna a È arrivato mio fratello e Grandi magazzini di Castellano e Pipolo. Dal 2000 torna a esibirsi in coppia con Cochi Ponzoni in vari spettacoli teatrali e televisivi tra cui la miniserie Nebbia in Valpadana. Nel 2013 è invece protagonista della fiction Casa e bottega. Partecipa come ospite a sorpresa alla serata finale del Festival di Sanremo 2019 con il gruppo Lo Stato Sociale cantando a cappella il brano E la vita, la vita appena fuori dell’entrata dell’Ariston. Nel 2020, in occasione del suo 80esimo compleanno, rivela in un’intervista di voler girare un nuovo film. L’anno successivo è Giuseppe Sgarbi in Lei mi parla ancora di Pupi Avati, con cui viene candidato al David di Donatello.

Il 14 luglio 1940 nasceva Renato Pozzetto
Pozzetto con lo Stato sociale davanti all’Ariston.

Tag43 vi dà il buongiorno con la scena del monolocale da Il ragazzo di campagna. Il film è diventato un vero e proprio cult tanto che all’ingresso della cascina a Carbonara al Ticino (nel Pavese) dove furono realizzate le riprese, campeggia il cartello «Cascina Casoni – Il ragazzo di campagna» ed è meta ancora oggi meta di pellegrinaggi.