Il 14 giugno 1837 moriva Giacomo Leopardi, ritenuto tra i maggiori poeti dell’Ottocento italiano e una delle principali figure della letteratura mondiale. Nato a Recanati il 29 giugno 1798 come Giacomo Taldegardo Francesco Salesio Saverio Pietro Leopardi, fu un intellettuale dalla vastissima cultura: dal 1809 (anno del primo sonetto La morte di Ettore) al 1816, si immerse totalmente in uno «studio matto e disperatissimo», espressione da lui stesso coniata, che assorbì tutte le sue energie e che gli recò gravi danni alla salute.
Leopardi tra prosa e poesia
La parte principale della produzione in versi di Leopardi è raccolta nei Canti, di cui fanno parte componimenti come Il passero solitario, La sera del dì di festa, A Silvia, Canto notturno di un pastore errante dell’Asia, Il sabato del villaggio e L’infinito. Ma Leopardi fu anche autore di prosa: le Operette morali, «libro di sogni poetici, d’invenzioni e di capricci malinconici» racchiudono in 24 tra novelle e dialoghi l’essenza del pessimismo del poeta, trattando argomenti come la condizione esistenziale dell’uomo, la tristezza, la morte e l’indifferenza della Natura.

Il poeta di Recanati nella cultura pop
La vita di Leopardi è stata raccontata nel 2014 dal film Il giovane favoloso di Mario Martone e interpretato da Elio Germano, che l’anno successivo si è aggiudicato il David di Donatello.

Il poeta di Recanati poi viene citato in diversi brani. Nella Canzone per Piero di Francesco Guccini e in Stai bene lì di Renato Zero; così come nei titoli di Canto notturno (di un pastore errante dell’aria) e Il cielo capovolto (ultimo canto di Saffo), entrambe di Roberto Vecchioni. Franco Battiato, nella canzone Frammenti, lo cita doppiamente nei versi «La donzelletta vien dalla campagna in sul calar del sole» e «D’in su la vetta della torre antica/Passero solitario alla campagna cantando vai». Canto del servo pastore, dal concept album di Fabrizio De André L’indiano, è inoltre ispirata a Canto notturno di un pastore errante dell’Asia. Infine, i Baustelle citano Leopardi e La ginestra nella canzone La morte (non esiste più).
Il corto di Olmi tratto dal Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere
Dal Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere, una delle Operette morali, nel 1954 è stato invece tratto l’omonimo cortometraggio diretto dall’allora 23enne Ermanno Olmi. Una fotografia del mondo degli ambulanti di Milano, nel periodo di passaggio dalla civiltà contadina a quella industriale, dalla campagna alla periferia. Sotto le insegne dei negozi, un venditore di almanacchi e un passante dialogano sul senso della vita e sull’illusione di un futuro migliore. Ed è proprio con questo corto che Tag43 vi dà il buongiorno.