Guten Tag

Redazione
14/01/2022

Il 14 gennaio 2005 moriva Rocky Roberts. Notato da Arbore e Boncompagni, il cantante statunitense arrivò in Italia nel 1967 ed ebbe uno straordinario successo. Tag43 vi dà il buongiorno con la sua apparizione nel documentario The Wild Wild World of Jayne Mansfield.

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Il 14 gennaio 2005 si spegneva a Roma Rocky Roberts, cantante statunitense naturalizzato italiano. Nato in Alabama nel 1941 e trasferitosi a Miami con la famiglia, si arruolò in Marina imbarcandosi sulla portaerei USS Independence a Boca Chica West. Qui ebbe un buon successo come pugile nei pesi welter ma a causa di un colpo alla mandibola e all’occhio sinistro fu costretto ad abbandonare il ring e a portare gli occhiali da sole per nascondere la cicatrice, occhiali che divennero il suo tratto distintivo anche nella carriera musicale.

Il successo di Rocky Roberts in Francia e in Italia grazie ad Arbore e Boncompagni

Negli stessi anni cominciò a cantare con la band che si esibiva sulla nave con il nome d’arte Rocker Roberts. Alla fine degli Anni 50, Roberts divenne il frontman degli Airdales. Durante una tournée in Francia, il gruppo fu notato da un discografico che propose loro un contratto agli studi ATCO di New York dove incisero una serie di 45 giri ed EP pubblicati a partire dal 1960. Rocky Roberts divenne piuttosto popolare Oltralpe, arrivando a vincere nel 1964 il campionato internazionale di Rock ‘n’ Roll a Cannes. Notato da Renzo Arbore e Gianni Boncompagni un anno dopo, Roberts arrivò a Roma per interpretare il suo brano T-Bird come sigla di Bandiera Gialla. Tra il 1967 e il 1968 prese parte ad alcuni sketch di Carosello per la Arrigoni. Nel 1966 incise la canzone Django, scritta da Luis Bacalov per il film di Sergio Corbucci, ripresa poi nei titoli di testa del film di Quentin Tarantino Django Unchained.

Il grande successo con Stasera mi butto e Sanremo

Il vero boom nel nostro Paese arrivò nel 1967 quando Rocky Roberts vinse il Festivalbar con Stasera mi butto. Il successo della canzone fu tale che venne girato persino un musicarello omonimo in cui Roberts era affiancato da Giancarlo Giannini, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, Enrico Montesano, Marisa Sannia, Nino Taranto e Lola Falana. Tra i maggiori successi del cantante Per conquistare te, Se l’amore c’è, Just because of you, Lasciami stare, sigla finale della trasmissione radiofonica Gran varietà fino a Sono tremendo, sigla di Al vostro servizio, a cui seguì il musicarello Il ragazzo che sorride del 1969. Nello stesso anno Rocky Roberts partecipò al Festival di Sanremo, in coppia col cantante Robertino, col brano Le belle donne. Anche l’anno successivo calcò con il Supergruppo il palco dell’Ariston presentando il brano Accidenti.

il 14 gennaio 2005 moriva Rocky Roberts
Rocky Roberts e l’attrice tedesca Ursula Janis a Cannes nel 1964 (Getty Images).

La parentesi americana e il ritorno in Italia 

Agli inizi degli Anni 70 sposò Katia, una ragazza italiana da cui nel 1974 ebbe un figlio. Trasferitosi a Roma, continuò a esibirsi dal vivo e a rivisitare le sue hit. Nel 1979 incise You’re the Reason di Victor Bach a cui Roberts confessò il suo amore per il blues. «Pochi sanno che la mia vera passione è cantare il soul e il blues e che mi piacciono molto i lenti», avrebbe detto il cantante, «invece sono stato condannato a cantare sempre Stasera mi butto». Negli Anni 80 ritornò a vivere negli Usa, per tornare in Italia solo nel 1997 quando il figlio Randy partecipò a Sanremo con No Stop. Roberts continuò a esibirsi fino agli Anni 2000 prendendo parte al musical La febbre del sabato sera. Stroncato da un tumore si spense nella sua casa nel quartiere dell’Olgiata nel 2005. Tag43 vi dà il buongiorno una scena di The Wild wild world of Jayne Mansfield (La ballata del piacere), documentario sulla vita dell’attrice distribuito nel 1970 con Rocky Roberts e The Airdales.