Il 13 maggio 1909 alle 2 e 53 del mattino partiva da Piazzale Loreto a Milano il primo Giro d’Italia. La corsa si svolse in otto tappe dal 13 al 30 maggio, per un percorso totale di 2.447,9 km e fu vinta da Luigi Ganna che, intervistato all’arrivo finale sotto la Madonnina, pare che avesse dichiarato: «…Me brüsa tant el cü!…». Al nastro di partenza 127 corridori, divisi in sette squadre: le italiane Bianchi, Stucchi, Atala, Rudge, e Legnano e le francesi Peugeot e Labor. In sella i campioni del tempo: oltre a Ganna, Giovanni Gerbi, Giovanni Rossignoli, Carlo Galetti, Eberardo Pavesi e Giovanni Cuniolo. Solo in 49 riuscirono a concludere la corsa. Il montepremi era di 25 mila lire, di cui 5.325 andarono al vincitore. Tutti i corridori furono fotografati alla partenza in modo che non vi fossero dubbi sulla loro identità all’arrivo. Mentre le notizie sulla corsa erano diffuse con dispacci telegrafici esposte a Piazza Castello a Milano. Qualcuno cercò anche di fare il furbo. Camillo Carcano per esempio venne squalificato perché durante la quinta tappa Roma-Firenze, a Civita Castellana salì con la bici in treno per scendere 240 km dopo a Pontassieve e riunirsi al gruppo.
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La storia del Giro d’Italia e la concorrenza tra Gazzetta e Corriere
Istituito nel 1909 su idea dei giornalisti Tullo Morgagni, Eugenio Camillo Costamagna e Armando Cougnet, il Giro d’Italia è una delle tre corse a tappe più importanti del calendario ciclistico, insieme al Tour de France e la Vuelta a España, ed è inserito dall’Unione Ciclistica Internazionale nel circuito professionistico del World Tour. La nascita della corsa rosa venne formalizzata con un annuncio sulla Gazzetta dello Sport il 24 agosto 1908, con la promessa di 25 mila lire di premio al vincitore e la volontà di organizzare «una delle prove più ambite e maggiori del ciclismo internazionale». Nell’organizzazione del Giro la Gazzetta dello Sport anticipò di poco il Corriere della Sera, che stava per dare il via a un’iniziativa ciclistica nazionale sulla scorta dell’analogo Giro automobilistico d’Italia lanciato qualche anno prima.
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I recordman della corsa rosa: Binda, Coppi, Merckx
A partire dalla prima edizione del 1909 si è sempre disputato, salvo che per le interruzioni dovute alla Prima e alla Seconda guerra mondiale, nell’arco di tre settimane tra i mesi di maggio e giugno, fatta eccezione per il 1946, quando si corse tra giugno e luglio, e il 2020, anno in cui, a causa della pandemia venne viene rinviato a ottobre. Il record di vittorie al Giro è condiviso da tre campioni, ognuno con cinque vittorie: gli italiani Alfredo Binda, vincitore tra il 1925 e il 1933, Fausto Coppi, vincitore tra il 1940 e il 1953, e il belga Eddy Merckx, che vinse tra il 1968 e il 1974. Per quel che riguarda le vittorie di tappa, il record appartiene al velocista Mario Cipollini, che nell’edizione del 2003 riuscì a superare il record di 41 vittorie che dagli Anni trenta apparteneva a Binda; a quest’ultimo rimangono i record di vittorie di tappa in una stessa edizione, 12 tappe su 15 nel 1927, e di vittorie di tappa consecutive, ben 8 nel 1929.
Tag43 vi dà il buongiorno con la prima vittoria da professionista di un altro campione delle due ruote, Marco Pantani, nella tappa Linz-Merano del 4 giugno 1994.