Il 12 settembre 2003 moriva Johnny Cash

Redazione
12/09/2022

Il 12 settembre 2003 moriva Johnny Cash, The Man in Black. Tag43 vi dà il buongiorno con la sua Folsom Prison Blues.

Il 12 settembre 2003 moriva Johnny Cash

Il 12 settembre 2003 si spegneva Johnny Cash, The Man in Black. Ricordato soprattutto come star della musica country, il suo repertorio in realtà spaziava dal rock and roll al rockabilly fino al gospel. Impossibile non ricordare alcuni dei suoi successi: da I Walk the Line e Folsom Prison Blues a Ring of Fire, Get Rhythm e Man in Black. Al fine carriera si cimentò anche con reinterpretazioni di brani contemporanei come Hurt dei Nine Inch Nails, Personal Jesus dei Depeche Mode, Rusty Cage dei Soundgarden e One degli U2.

La tragedia della morte del fratello e l’amore per la musica

Nato nel 1932 in una numerosa e povera famiglia contadina dell’Arkansas, nel 1944 il fratello maggiore Jack morì a soli 15 anni in un incidente con una sega elettrica. Il padre arrivò a incolpare Johnny dell’accaduto. La tragedia portò il ragazzino a scrivere storie e ad appassionarsi alla musica gospel. In Baviera, dove svolse una parte del servizio militare, Johnny Cash cominciò da autodidatta a suonare la chitarra fondando il suo primo gruppo The Landsberg Barbarians.

Il primo contratto con i Tennessee Three

Nel 1954 con la moglie Vivian si trasferì a Memphis, Tennessee, dove Johnny si guadagnava da vivere vendendo elettrodomestici porta a porta mentre studiava per diventare annunciatore radiofonico. Alla sera suonava gospel con il chitarrista Luther Perkins e il bassista Marshall Grant con cui formò la band Johnny Cash and the Tennessee Two, successivamente ribattezzati Tennessee Three dopo l’arrivo del batterista W.S. Holland. La musica ebbe la meglio e il primo contratto discografico arrivò nel 1955 con la Sun Records di Memphis. Con il successo, Cash cadde nell’alcolismo e nella dipendenza da anfetamine e barbiturici. Nonostante questo la sua carriera non subì contraccolpi, a differenza del suo matrimonio: la moglie lo accusò addirittura di crudeltà mentale.

Il 12 settembre 2003 moriva Johnny Cash
Johnny Cash, June Carter Cash e il piccolo John Carter Cash (Getty Images).

La storia d’amore con June Carter

Nel 1968, dopo aver tentato il suicidio, ebbe una sorta di “risveglio spirituale” e decise di abbandonare pillole ed alcol. Durante la disintossicazione fu aiutato da June Carter, che sposò a Nashville nel 1968 e con la quale condivise l’attivismo in favore dei nativi americani. Nel 1966 il cantante divenne membro onorario della Nazione Seneca e due anni dopo tenne un concerto nella riserva indiana Rosebud, nei pressi del luogo storico del massacro di Wounded Knee. Nello stesso periodo collaborò con Bob Dylan. Dal 1969 al 1971, Cash condusse anche il suo personale show televisivo, il Johnny Cash Show, sul canale ABC. Dopo il successo di Man in Black, negli Anni 80 a soli 48 anni cominciò il declino artistico e fisico. Il 15 maggio 2003, a poco meno di 74 anni, morì l’amatissima moglie June. Nel settembre dello stesso anno Cash venne ricoverato nel Baptist Hospital di Nashville per le complicazioni del diabete, e vi morì il 12 settembre all’età di 71 anni. L’amore tra i due è stato raccontato nel film Walk The Line diretto da James Mangold nel 2005, interpretato da Joaquin Phoenix e Reese Witherspoon che per questa interpretazione vinse l’Oscar. Tag43 vi dà il buongiorno con Folsom Prison Blues.