Il 12 gennaio 1969 usciva negli Usa il primo album dei Led Zeppelin, intitolato semplicemente Led Zeppelin e registrato agli Olympic Studios di Londra sul finire del 1968. Il disco riuscì in due mesi a raggiungere la top 10 della classifica Billboard 200, ottenendo il disco d’oro nel luglio del 1969. I brani, caratterizzati da un mix di influenze blues – soprattutto da Willie Dixon, del quale vengono riproposte You Shook Me e I Can’t Quit You Baby – folk e rock unite a uno stile heavy, ne fecero uno dei lavori chiave nello sviluppo dell’hard rock, consacrando la band a livello internazionale. Non a caso la rivista Rolling Stone lo ha inserito alla 29esima posizione nella sua lista dei 500 migliori album.

La riproduzione della sonorità live in studio
Una delle particolarità del disco d’esordio della band britannica fu proprio il suono che Johnny Page riuscì a conferire alle registrazioni. L’intenzione era quella di riprodurre il sound dal vivo. Si decise dunque di lavorare in modo rapido e immediato per riuscire a dare al tutto la stessa continuità di un live, concentrando le registrazioni e riducendo all’essenziale le sovraincisioni: in questo modo, l’intero disco venne messo su nastro e mixato nello spazio di appena 36 ore. E al costo, compresa la copertina, di sole 1.750 sterline. Non solo. L’effetto live in studio venne ottenuto anche aggiungendo un secondo microfono davanti agli amplificatori. Anni dopo Robert Plant, in un’intervista, ricorderà: «Il suono che sentivo uscire da quelle casse, mentre cantavo, era di gran lunga meglio di qualsiasi figa d’Inghilterra. Era così sessuale, osceno, aveva così tanto potere…insomma, era devastante».

La copertina e il disastro dello Zeppelin LZ 129
Tornando alla copertina, la band scelse rielaborandolo un fotogramma della ripresa del disastro dello Zeppelin LZ 129 Hindenburg avvenuto il 6 maggio 1937, mentre sul retro è rappresentata una foto dei quattro membri della band scattata dall’ex bassista degli Yardbirds, Chris Dreja. Una scelta artistica che portò qualche grana al gruppo britannico. La nipote del conte von Zeppelin, la contessa Eva von Zeppelin, dopo aver visto la copertina che agganciava il nome Zeppelin alla tragedia dell’Hindenburg, minacciò di querelare i Led Zeppelin per uso illegale del nome di famiglia. Così durante una loro esibizione a Copenaghen nel 1970 si fecero chiamare The Nobs. Tag43 vi dà il buongiorno con l’innovativa Communication Breakdown. Johnny Ramone ammise che lo stile del brano ispirò i Ramones, dunque si può affermare che la canzone abbia in qualche modo inventato il punk rock.