L’11 ottobre 1949 nasceva Pino Scotto
L'11 ottobre 1949 nasceva Pino Scotto. Tag43 vi dà il buongiorno con Dio del blues, brano del 1992 tratto dal suo primo album da solista.
«Carismatico e grintoso singer dalle marcate influenze blues, dotato di una voce profonda e graffiante, rappresenta la migliore incarnazione della figura del rocker mai apparsa in Italia». I suoi fan saranno d’accordo, gli altri storceranno il naso. Ma tant’è: così si presenta sul proprio sito ufficiale Pino Scotto, vate dell’heavy metal nostrano, ma anche conduttore televisivo di culto, famoso per le sue sfuriate contro i “colleghi” (immaginiamo che sarebbe lui stesso a gradire le virgolette). Sono 73 le candeline che spegne oggi Giuseppe Scotto Di Carlo, questo il suo nome all’anagrafe, nato a Monte di Procida l’11 ottobre 1949.

La carriera musicale di Pino Scotto
La sua carriera ha ufficialmente inizio alla fine degli Anni 70, quando incide il primo 45 giri con i Pulsar, formazione hard rock che si scioglierà di lì a poco. Successivamente diventa frontman dei Vanadium, gruppo precursore dell’heavy metal in Italia, con cui incide otto album e intraprende vari tour anche all’estero. Nel 1992 Scotto dà il via con l’album Il grido disperato di mille bands alla carriera da solista, che va avanti ancora oggi: in mezzo una breve reunion dei Vanadium e due album incisi con i Fire Trails. La sua ultima fatica discografica è Dog Eat Dog, uscito nel 2020.

Pino Scotto, presentatore tv senza peli sulla lingua
Se come cantante Pino Scotto è un artista (non ce ne voglia) di nicchia, nelle vesti di conduttore conquista invece una platea molto più ampia. A partire dal 2002 inizia a condurre periodicamente la trasmissione Database su Rock TV, diventandone negli anni successivi presentatore fisso. E cult, anche per chi non ama heavy metal e hard rock. Lo schema del programma è semplice ma efficace: tra un videoclip e l’altro, Pino Scotto risponde con il suo linguaggio colorito ed esplicito alle domande degli spettatori, che gli chiedono (i messaggi vengono letti da una voce fuori campo, alterata artificialmente) opinioni riguardanti i temi più vari: musica, ovviamente, ma anche televisione, politica, cronaca. Indomabile e senza peli sulla lingua, puntata dopo puntata, Scotto punta il dito contro gli artisti emergenti, contro chi è giù emerso ma si vende per qualche disco in più, contro le reunion delle grandi band del passato, contro i talent show, il Festival di Sanremo. Celebri le sue sfuriate contro Tokio Hotel, Litfiba, Salmo e Nicola Savino, colpevole di averlo accostato alla figura di Richard Benson (altro personaggio mitologico dell’underground scomparso lo scorso maggio). Ma anche nei confronti degli spettatori, che non di rado gli rivolgono messaggi di scherno, a cui lui risponde con parolacce e gestacci. Dall’inizio del 2017, in seguito alla chiusura di Rock TV, Database si trasferisce sul web e continua ad andare in onda sotto forma con due dirette settimanali trasmesse su Facebook e YouTube. Così sul proprio sito Scotto descrive la sua seconda vita da conduttore: «Sollecitato dalle centinaia di domande che i telespettatori gli inviano tramite sms ed email, Pino Scotto ha così modo di dialogare liberamente con il suo pubblico e di dare voce alla rabbia di tutti i musicisti e di tutti coloro che sono nauseati dal sistema sociale di questo Paese». Tag43 vi dà il buongiorno con Dio del blues, brano del 1992 tratto dal suo primo album da solista.