Il 10 gennaio 2016 si spegneva la stella di David Bowie. Nato a Brixton, Londra, l’8 gennaio 1947, David Robert Jones – questo il suo vero nome – è considerato tra gli artisti più influenti del XX secolo. Il cantante debuttò con il singolo Liza Jane dei Davie Jones & the King Bees, gruppo che presto lasciò per i Manish Boys con i quali pubblicò due nuovi singoli tra il 1965 ed il 1966. La prima vera uscita a nome David Bowie fu però Do Anything You Say, singolo del 1966, a cui ne seguirono altri quattro e l’album David Bowie (1967), prima del grande successo con Space Oddity del 1969.

Ziggy Stardust e gli alter ego scenici di Bowie
Nel1972 David Bowie coniò una firma espressiva e musicale: Ziggy Stardust. La creatura pansessuale, proveniente da una realtà aliena, arrivata sulla Terra come messaggera profetizzandola venuta dell’astronauta Starman, incaricato di salvare il Pianeta. Ziggy Stardust fu solo il primo di una serie di alter ego scenici tra i quali il Duca bianco, essere altero e occulto.

Il periodo berlinese e la collaborazione con Brian Eno
A metà Anni 70 Bowie si trasferì a Berlino dove insieme con Brian Eno registrò tre degli album più importanti della sua carriera: Low, Heroes e Lodger. Nel decennio successivo, gli 80, una nuova svolta stilistica più pop con Let’s Dance. In questo periodo aiutò Iggy Pop a risollevarsi, producendo e scrivendo con lui il primo album solista The Idiot e il successivo Lust for Life. Nel tour di Iggy Pop in Europa e Stati Uniti nel marzo e aprile 1977, Bowie partecipò poi come tastierista. Nel 1992 si sposò con la modella Iman alla quale rimase legato fino alla fine. Dal 1997 venne anche quotato in Borsa, grazie all’emissione dei Bowie Bonds effettuata offrendo a garanzia le royalties ricevute per i dischi venduti fino al 1993 (circa un milione di copie l’anno). Di pochi giorni fa la notizia del passaggio alla Warner Chappell di tutto il suo catalogo musicale per una cifra stimata intorno ai 250 milioni di dollari.

Bowie e il cinema
Nella sua lunga carriera non mancarono le incursioni nel cinema. Nel 1976 il grande successo con L’uomo che cadde sulla Terra di Nicolas Roeg. Ma tra le sue interpretazioni si ricordano anche quella in Furyo di Nagisa Oshima del 1983, Absolute Beginners e Labyrinth del 1986 fino a Basquiat di Julian Schnabel del 1996, nel quale interpreta il ruolo di Andy Warhol.

Space Oddity, successo senza tempo
Tag43 vi dà il buongiorno con Space Oddity cantata nel 2013 dall’astronauta canadese Chris Hadfield che, nell’ultimo giorno della sua missione, pubblicò su Youtube una versione “corretta” della hit. Un video che colpì lo stesso Bowie. «Hallo Spaceboy», rispose Bowie autocitandosi.